Sub Pop – 2008
shoegaze-punk
E’ la Sub Pop a presentare al grande pubblico questo duo abbastanza atipico di Los Angeles: Randy Randall alle sei corde e Dean Spunk alla batteria (meglio sarebbe dire alla sua distruzione). Dopo l’Ep Weirdo Rippers targato 2007, ecco infatti esordire i No Age con Nouns, convulso e schizofrenico album che definire shoegaze sarebbe limitativo. Se infatti l’impronta di Jesus and Mary Chain è ben visibile nella maggioranza dell’alternative attuale, No Age inclusi, sono i continui saliscendi e i ritmi punk a rimanere più impressi nel terzetto Miner–Eraser–Teen Creeps. La forza d’insieme sta nella capacità di saper sorprendere: se Cappo è incalzante e distorta, Keechie è strumentale, eterea, rumorosa e a tratti quasi sinfonica. Incombono i My Bloody Valentine, specialmente nella parte centrale del disco, dove la drum machine di Errand Boy sembra placarsi dopo un’incipit più convulso del solito e quasi a sospingere il fade out che è un’unica onda distorsiva.
Le finali Ripped Knees e Brain Burner sono più canonicamente punk e, seppur veloci e essenziali, restano impresse come le precedenti 10 tracce. E qui Nouns fa centro: se viaggia come un treno, riesce a rimanerti impresso in un’emozione viva.
Se poi ci metti anche che questa coppia spazia dalle fanzine, alle mostre d’arte, ad un’attenta produzione in proprio del merchandise e ad un booklet di 68 pagine pieno di opere d’arte e fotografie, allora tanto meglio.
E ricordate il messggio di Spunk :”Bands shoul be fun and exciting and they should push all the buttons at the same time.”
TRACKLIST