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Esce per Wallace Records il nuovo lavoro dei ROLLERBALL, “Ahura”

In Italia i Rollerball sono di casa come pochi altri gruppi americani, un po’ per il fatto di essere in giro da parecchio tempo, un po’ per aver flirtato con gli italiani in più modi, a partire dalle uscite discografiche fino ad arrivare alle collaborazioni con Ovo e Jacopo Andreini. Nonostante ciò quando leggo o sento parlare di gruppi incomprensibilmente sottovalutati, uno dei primi nomi che mi viene
automatico pensare sono proprio loro ed a sentire anche questo nuovo lavoro mi chiedo se finalmente raccoglieranno ciò che meritano. La qualità del gruppo di Portland non è solo provata dal nome delle etichette che li hanno stampati come la Silber o la Roadcone, ma molto più semplicemente dalla musica e dai dischi. Anche in questo nuovo “Ahura”, gli americani non tradiscono il loro personalissimo freak-pop psichedelico con un piede nel passato ed uno direttamente nel futuro, forse proprio per questo gioco di equilibrismo finiscono per trovarsi inevitabilmente in una posizione temporale “altra”. Pensando a loro non posso non a caso mi vengono in mente dei giganti come i Jackie-o Motherfucker (che forse non a caso sono anche loro concittadini), l’associazione sorge spontanea per il tipo di riferimenti culturali, per la radice tradizionale della musica che poi finisce con il crescere e con lo svilupparsi in qualcos’altro.direi che i Rollerball stiano alla psichedelia morbida
in modo direttamente proporzionale rispetto a come i Jackie-o lo stiano a quella più narcotica. Folk, cantautorato anni ’70, Acid Mothers Temple, Sun Ra, Red Krayola, psichedelia texana, jazz, ballad e altro spremuto in una formula cantautorale tutta loro in cui la splendida voce di Mae Starr (suo il cantato su uno dei pezzi più belli del penultimo disco dei Ronin) disegna delle melodie trasformando il tutto in quello che per la maggior parte di questo nuovo lavoro sono e restano “canzoni”.
Piano e voce, chitarre, batteria, basso e arrangiamenti di fiati e delay dub sparsi solo dove servono e tutto secondo un gusto vagamente retrò ma mai passatista.
Nonostante le stranezze che abbelliscono il disco quello che salta subito all’orecchio in questo nuovo Rollerball è proprio la melodia oltre che la personalità, possiamo azzardarci a dire che si tratti dell’ennesimo capolavoro di scrittura targato Roolerball. (Ics)

www.myspace.com/rllrbll
www.wallacerecords.com

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