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Klimt 1918 – Just In Case We’ll Never Meet Again

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Prophecy – 2008

indie-rock

Se il secondo album è spesso il più difficile, il terzo è (o almeno dovrebbe essere) quello della conferma. I Klimt 1918 ci arrivano attuando un cambio radicale nella loro indole Metal. Lontani anni luce sono gli Anathema, i Katatonia e i Novembre e molto più vicina è l’attitudine più indie e shoegaze della ditta Marco Soellner e compagni. Chi poteva aspettarsi l’Editors sound (con annessi cambi di direzione) di Suspense Music e Ghost Of A Trape Listener ?

E l’apertura di The Breathtaking Days [Via Lactea] che in Loveless dei My Bloody Valentine o nello shoegaze degli Slowdive non sfigurerebbe affatto? Non dimenticandosi del concitato dark-wave di Atget, quello che traspare è un disco sicuramente non omogeneo, ma monolitico nella schiettezza in cui viene proposto. I pezzi colpiscono forte e lo fanno veloce. L’attenzione stilistica di Jens Bogren alla regia fa da cemento. Ed insieme alla spiccata personalità dei componenti si avverte presto. Anche se l’etichetta tedesca a cui i 4 romani si affidano continua ad accomunarli ad altre band del mondo Metal, Just In Case We’ll Never Meet Again piacerà di pù agli amanti dell’indie puro. Forse ancora di più a quelli che riguardano spesso ad un paio di decenni fa. Ascoltate Skygazer, si insinua perfettamente in un disco ricco. Magari fatelo su cassetta se ancora potete.

In fondo il sottotitolo è Soundtrack For The Cassette Generation.

TRACKLIST

1. The Breathtaking Days (Via Lactea)
2. Skygazer
3. Ghost Of A Tape Listener
4. The Graduate
5. Just An Interlude In Your Life
6. Just In Case We’ll Never Meet Again
7. Suspense Music
8. Disco Awayness
9. Atget
10. All Summer Long
11. True Love Is The Oldest Fear

TASTE
Just An Interlude In Your Life
Skygazer

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