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è lieta di annunciare:
Giunge finalmente anche in Italia la giovane promessa della musica islandese. A soli 21 anni, questo ragazzo, accompagnato dal suo quartetto d’archi e dal laptop, si è esibito prima dei Sigur Ròs, durante il loro ultimo tour europeo(tranne che in Italia).
Si avrà l’occasione di apprezzarne le armonie in 4 date imperdibili:
In queste date sarà accompagnato da un’ altro astro nascente: FINN.
Anch’egli ha dato alle stampe recentemente il suo nuovo album edito [pias]/Rough Trade.
E per la prima volta anche FINN. calcherà i palchi italiani.
OLAFUR ARNALDS
Appena 21enne, Olafùr natio della città di Mosfellsbaer, appena qualche chilometro fuori Reykjavik, si è immerso letteralmente e totalmente nella stesura di delicate composizioni sinfoniche, riuscendo ad effettuare un connubio tra strumenti classici quali pianoforte ed archi, con loops, sottofondi ambientali, elettronica e beats.
Il suo album di debutto ‘Eulogy for Evolution‘ vuole rappresentare tutte e cinque le stagioni della vita, dalla nascita alla morte.
Il successivo ep ‘Variations of Static‘ è stato concepito per essere presentato in edizione limitata solamente durante le date del tour. Ripartendo dalle basi classiche dell’album precedente, qui Arnalds incorpora anche i stravolgimenti elettronici e la voce mortale delle macchine.
Costantemente alle prese con un tour che lo ha portato a suonare nei più importanti club e teatri in tutto il mondo, esibendosi anche con artisti del calibro di Aphex Twin o nell’ultimo tour Europeo dei connazionali Sigùr Ròs, è in quest’ambito che si sente maggiormente a suo agio, andando ad accarezzare con le sue armonie, le emozioni più nascoste dei suoi spettatori.
Riesce ad immergere gli ascoltatori nell’incontaminata natura della sua terra,con la pacatezza dei suoni di Matthew Cooper, la devastante malinconia di Matt Elliott, con la spensierata gioventù di Micah P. Hinson.
FINN
Progetto di Patrick Zimmer. Il suo album di debutto, “expose yourself to lower education” del 2002 fa perno sulle sonorità malinconiche e sulla fragilità emotiva, il tutto in tipico ed ammaliante stile lo-fi.
Il suo secondo disco, “the eyes will have it!” (2005), evoca la tipica atmosfera invernale, maturando le orme sonore già presenti nel lavoro precedente.
Definito dalla stampa anglosassone la voce più ammagliante per il cuore delle persone sensibili e le sue liriche accostate alle situazioni tipiche delle tragedie greche
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