Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Coreya – Al Silenzio

2008 - ZetaFactory/Venus
rock/crossover

Ascolta

Acquista

Tracklist

01. L\'odio
02. Mentre mi perdo
03. Quando l\'occhio non vede
04. Raccontami
05. Neanche una luce
06. Come sei
07. El sueno
08. Farti molto male
09. Distanze
10. Ali come armi
11. Pari a uno

Web

Sito Ufficiale
Facebook

E insomma, dopo un bel periodo passato a “sezionare” opere in lingue morte, finalmente boccheggiante riesco a ritagliarmi un po’ di tempo libero. Giusto bene, è arrivato un altro album da recensire! Apro la busta gialla e dentro trovo un semplice cd con copertina, senza bio, senza niente. Mi metto di buona voglia e metto su il disco. La band in questione sono i Coreya, provenienti da Reggio Emilia (terra dei mai-capiti CCCP) che esistenti dal 2003, ci presentano un album, intitolato “Al silenzio”, davvero particolare. Registrazione ottima, ogni strumento elettronico e non valutato in ogni minimo dettaglio, segna la loro creazione; crossover alla massima potenza con voce melodica per la maggior parte delle volte e qualche gridolino emo sofferto ogni tanto. Da non dimenticare le parti rappate che delimitano un pò il genere.

Copia. Questa è la parola che mi viene in mente ascoltando quest’album. C’era davvero bisogno di un altro act crossover? Io direi proprio di no. Strumentisti bravi che potrebbero osare di più si adagiano sulla bambagia di un Emocore ascoltato e strascoltato, portando allo triste sfinimento il povero malcapitato. Ora, dare giudizi a destra e a manca non mi è mai piaciuto, soprattutto se l’ascolto si limita ad un album solo, una sola parte dell’intera discografia ma nonostante la freschezza dei suoni e dei testi, veramente ottimi, il loro “core” non colpisce, non spicca, manca quel chè che potrebbe far la differenza. Comunque non me la sento di esprimermi in modo negativo nei confronti dei Coreya perché in un paese in cui la musica sta morendo personalità di questo tipo spiccano come terreno fertile per uno sviluppo musicale da non prendere sotto gamba. Per concludere c’è una frase all’interno della loro quinta traccia, intitolata “Neanche una luce”, che mi ricorda un passo di Meyrink: ” Ogni rumore nel nostro mondo di realtà è accompagnato dalla propria eco, così come ogni oggetto proietta la propria grande ombra insieme a molte altre piccole.” Dictum sapienti sat est!

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni