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NEGRAMARO – Palaisozaki, Torino, 19 dicembre 2008

negramaro1Semplicemente elettrizzante, questo è ciò che il concerto dei Negramaro a Torino è stato.
Il Palaisozaki completamente esaurito e una trepidazione che si respira sin dall’entrata. Lunghe code e attese pazienti per entrare e poi lo spettacolo che già si presenta con un palco grande e importante.
Dopo qualche attesa dovuta alla preoccupazione per la presenza di pubblico lungo le vie di fuga del palazzetto e qualche momento di isterismo generale, inizia il concerto e un telo lascia trasparire l’immagine di Giuliano che canta vestito con un mantello nero.
Delle immagini poi scorrono sul telo piazzato davanti al palco, è un inizio emozionante.
Si succedono pezzi storici e altri tratti dall’ultimo album “La Finestra”, “La distrazione” e “Mentre tutto scorre” fanno trepidare i cuori degli spettatori che cantano le canzoni che la voce magica di Giuliano lascia riecheggiare tra gli spalti. I colori del palco sono brillanti e frizzanti, una coreografia semplice ma emozionante.
Arriva il momento di uno dei pezzi più intensi “Un passo indietro”, un inizio acustico e pieno di sensazioni da raccontare. Si alternano canzoni bellissime come “L’immenso” e “La Finestra”, ma gli spalti esplodono con “Parlami d’Amore”.
Decisamente emozionante la reinterpretazione di “Meraviglioso”, di Domenico Modugno.
negramaro3Altra canzone storica, “L’immensità”, colpisce per un’interpretazione fantastica, belle e cantata divinamente.
Una canzone che mi ha fatto battere il cuore è “Tre minuti”, emozioni vere che entrano nelle vene e vanno fino in fondo, battiti, sogni e ricordi si mischiano tra quei versi, forse tutta una vita.
Ancora canzoni d’amore con “Ruberò per te la luna” fino alla dolcissima e intensa “Quel posto che non c’è” in versione acustica, semplicemente quanto la musica sa regalare dal vivo.
Soltanto un piccolo accenno di “Solo”, un peccato perché questo pezzo avrebbe meritato più attenzione.  Dopo questo medley acustico ritorna il rock e la musicalità solita del gruppo salentino, passionale come il vino che il loro nome richiama, brillanti e lucenti come le campagne pugliesi, l’odore del mosto e del grano, il vento che soffia.
“Nuvole e lenzuola” poi le parole di  “Cade la pioggia”. Un tripudio di sensazioni che si miscelano in uno spettacolo sempre in crescendo, giochi di luce, immagini, suoni nuovi.
E’ il momento del sentimento più puro, a tratti disarmante di  “Ricordati di me”, un eco di amori perduti che tornano con le note. L’inedito “Blucobalto” e la famosissima “With or without you” degi U2 sono la sceneggiatura di un concerto che va a chiudere il tour che ha portato i Negramaro al tutto esaurito di San Siro a Milano dal quale è tratto il primo disco live del gruppo che è in cima alle classifiche.
negramaro4Tornando al concerto, dopo una piccola pausa,  i Negramaro tornano sul palco  con due canzoni che danno i brividi, “Estate” e il degno finale con “Via le mani dagli occhi”, tamburi salentini, rock, voce graffiante, questo è il vortice che porta gli amanti della buona musica verso la conclusione di quella che è stata certamente una serata di musica vera, di passione, di impegno sociale.
Perché Giuliano a più riprese ricorda le vittime della Thyessen-Krupp, così come in “Giuliano poi sta male”.
Tante canzoni d’amore, un pubblico giovane, che canta, che si emoziona, è il nuovo fenomeno rock quello dei Negramaro, un boato di energia pura, di tecnica, di musica eseguita alla perfezione, di giochi di suoni e immagini, di luci sapientemente curate e che accompagnano e avvolgono lo spettacolo in maniera magnetica e sognante. Tutto orchestrato da un team di musicisti e tecnici che hanno reso lo spettacolo gradevole e magico.
Sarà un concerto che ricorderò volentieri, ci vorrà un po’ prima di rivederli dal vivo, come lo stesso Giuliano annuncia, ma aspetteremo e sono certo sarà ancora musica vera ad animare le notti rock italiane.

Daniele Mosca

www.grigiotorino.it

www.negramaro.it

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