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Gran Torino, di Clint Eastwood


Scheda

Titolo Originale: Id.
Nazione: USA - 2008
Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: Nick Schenk
Soggetto: Dave Johannson e Nick Schenk
Produzione: Double Nickel Entertainment, Gerber Pictures, Malpaso Productions, Media Magik Entertainment, Village Roadshow Pictures, Warner Bros.
Genere: Drammatico
Durata: 116'
Interpreti: Clint Eastwood, Christopher Carley, Bee Vang, Ahney Her, Brian Haley, Geraldine Hughes, Dreama Walker, Brian Howe, John Carroll Lynch, William Hill, Scott Eastwood
Sito web: http://www.thegrantorino.com
Nelle sale dal: 13/03/2009
Voto: 9

Walt Kowalski guarda gli ultimi anni della sua vita dalla poltrona della sua veranda. È un uomo che, più che esser vissuto, è morto tanto tempo fa, ai tempi della guerra in Corea, quando i suoi compagni giacevano nei campi, uccisi da dei “musi gialli”. Ciò che è rimasto di lui è un vecchio arido, capace di provare affetto solo per il suo cane Daisy e la sua fiammante Ford Gran Torino.

Walt Kowalski guarda gli ultimi anni della sua vita dalla poltrona della sua veranda. Il Michigan non è più quello di una volta: negli ultimi tempi nel suo quartiere si sono trasferiti molti asiatici; i giovani non hanno più rispetto degli anziani, non si può più uscire di casa a causa delle “gang” giovanili.

Walt Kowalski, straniero tra gli stranieri, guarda gli ultimi anni della sua vita dalla poltrona della sua veranda. Ma un giorno questa vita gli bussa alla porta, e in un men che non si dica Walt diventa l’eroe del quartiere: amato per quello che è (e non per ciò che possiede come fanno i suoi parenti) torna a vivere, e capisce pian piano che quei “musi gialli” tanto odiati che uccisero i suoi amici lo fecero solo per salvare la loro vita.

Walt Kowalski non guarda più la vita, la vive. E se questo significa preferire dei “musi gialli” ai suoi parenti che gli propongono una grigia casa di riposo, Walt sa cosa scegliere. E quando qualcuno tocca ciò che è di più caro a Walt Kowalski.. beh, fossi in voi non vorrei trovarmi davanti al vecchio Clint con una pistola, vera o finta che sia, perché qualsiasi cosa farà, sarete spacciati.

Bang bang.

a cura di Gloria Brusamento



Walt Kowalski, vedovo, ex-operaio e veterano della guerra di Corea, si ritrova a vivere solo in un quartiere occupato da una minoranza asiatica. Quando i suoi vicini di casa vengono aggrediti da una banda di teppisti, Walt non esiterà ad accorrere in loro aiuto mettendo a repentaglio la sua stessa vita ma successivamente accorgendosi di avere molto in comune con queste persone che prima disprezzava apertamente.

Snobbato dalla notte degli Oscar ma ugualmente autore di una pellicola piena di fascino e, al solito, struggente al punto giusto. Un mix comunque non nuovo per un inarrivabile Clint Eastwood. Una trama semplice dove le escursioni pseudo razziste del vecchio Kowalsky, che molto ricordano l’Eastwood dell’epoca Callaghan, faranno velocemente posto a un sentimento di paternità mai apertamente manifestata fra lo stesso Walt e Thao, il figlio minore della famiglia vietnamita sua vicina di casa. Nel rapporto fra l’anziano e il giovane si sviluppa una trama che inizialmente non sembrava potesse riservare una virata sentimentale. Una tecnica già adottata da Eastwood in occasione di “Million Dollar Baby”, film del 2004 che gli valse due premi Oscar. In quel caso la boxe fungeva da testa di ponte per il rapporto fra il vecchio manager e una ragazza dal passato complicato (Hylary Swank). Qui è invece il razzismo, nemmeno troppo nascosto, esternato del vecchio reduce che farà presto posto a sentimenti ben differenti. Il tutto calato in un microcosmo composto da un quartiere invaso da minoranze etniche. Un non-luogo ove il vecchio non ritrova la sua città, ove la sua identità è stata risucchiata assieme alla scomparsa, in apertura della pellicola, della moglie, la quale per il marito spera in un destino all’ombra dei consigli di un giovane parroco. Un parroco al quale lo stesso Walt riserverà pillole di ruvida saggezza che saranno capaci di persuaderlo che non è necessario crescere con insegnamenti cristiani per essere il più vicino possibile a Dio. Da vedere se siete rimasti affascinati dalle ultime fatiche di Eastwood. Da vedere se volete assistere a uno spaccato realistico del nostro mondo contemporaneo.

a cura di Ciro Andreotti


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