“Link” è la terapia che Il Paziente Zero ci propone come rimedio ai troppi mali del mondo, che vengono qui affrontati in modo diretto e liberatorio, fornendo una visione critica e disincantata dei fatti.
Le canzoni di “Link”, pur possedendo un umore di fondo “massiccio e incazzato”, riescono a muoversi con agilità tra vari generi musicali: si passa dal muro granitico di riff di “Sinapsi” al funk-rock di “Il Cubo di Rubik” e “Sangue e Benzina”, per poi ritrovarsi di fronte alle sonorità cupe di “Monopoli e Monopoli”, al crossover pazzo di “Nuova Partita?” e a quello sgangherato di “Informazione di Servizio”.
Un lavoro che pur non aggiungendo niente di nuovo alla scena rock italiana, riesce a farsi apprezzare, soprattutto per i testi che spaziano senza banalità tra tematiche sociali, economiche e “globali”, fornendo un punto di vista diretto e ben definito.