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Graham Coxon – The Spinning Top

2009 - Trasgressive
brit-pop/folk

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Tracklist

1. Look into the light
2. This house
3. In the morning
4. If you want me
5. Perfect love
6. Brave the storm
7. Dead bees
8. Sorrow’s army
9. Caspian sea
10. Home
11. Humble man
12. Feel alright
13. Far from everything
14. Tripping over
15. November

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Graham Coxon s’è trasferito in campagna dalla città. In pieno riflusso Blur (pronto un tour e chissà, un album in futuro), il talentuoso chitarrista è arrivato al suo settimo album da solista. Dal 1998 con l’esordio di The sky is too high, il signor “chitarrista-dei-Blur” ha tirato fuori dei gran bei lavori che hanno ampiamente dimostrato come gran parte del merito della riuscita del progetto Blur va attribuito a lui. Fin qui l’effetto del brit-pop del gruppo ha sempre influenzato i dischi solisti del signor Coxon, invece su questo “The spinning top” la virata è netta verso il folk, e ancor più di prima qui si vede la mano di un grande e capace chitarrista. Non si guadagna stima in questo campo strimpellando un paio di accordi da riempi pista beatlesiano, e alla lunga certe cose stancano. Questo è il classico passo oltre la barri era, il salto di qualità che scatta l’istantanea di una carriera, non la fama di Parklife o di The great escape, non i tempi delle grandi bevute o dell’eterno dubbio, Oasis o Blur? Ma un momento che appartiene solo ed esclusivamente a lui. Incredibile che sia arrivato solo adesso, anche se i tempi per i prodotti precedenti non erano ancora così maturi, vista l’intossicazione di brit-pop vissuta nella seconda metà degli anni ’90. non siamo propriamente scesi nei campi del folk, ma ci fermiamo a metà, da dove si possono ancora sentire gli odori acri del rock e, volgendo lo sguardo dalla parte opposta, le tinte sopite del folk, le sonorità allentate e per così dire, “genuine”. Un mix sicuro per chi non può prescindere da quello che è stato e che forse tornerà ad essere. Non credo che Coxon intendesse realmente scindere la sua vena rock dal suo io e metterla da parte, ancora ci sono quelle tracce, quei profumi che gli appartenevano circa 10 anni fa, come in In the morning e in Perfect love, dove ritornelli e tonalità si agitano senza percuotere eccessivamente le membra dell’ascoltatore. Forse il vero talento di Coxon è rimasto sopito fin ora e ha trovato lo sfogo nel momento giusto, quello che passa una volta e che sorprende chi vi scrive, senza voler a tutti i costi magnificare un’operazione che sa più di capriccio personale. Però vi giuro che in nessun caso è facile trovare una tale bellezza come quella che si esprime nei 5 e passa minuti di Brave the storm, un saggio corridoio acustico spillato da uno slide mai troppo invasivo. La voce sta così bene accostata alla chitarra pizzicata che potrebbe non dispiacere se anche i Blur cominciassero a suonare così. Appunto fuori dal coro è un’acida Caspian sea, che vi ra più sui sapori del mixer a discapito delle sei corde acustiche. Se vi siete drogati di Blur e se vi serve un antidoto entrate dentro un qualche negozio di dischi e comprate “The spinning top”.

Taste: In the morning, Perfect love, Brave the storm

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