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Maximo Park – Quicken The Heart

2009 - Warp
indie/rock

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Tracklist

01. Wraithlike
02. The penultimate clinch
03. The kids are sick again
04. A cloud of mystery
05. Calm
06. In another world (You would’ve found yourself by now)
07. Let’s get clinical
08. Roller disco dreams
09. Tanned
10. Questing, not coasting
11. Overland, West of Suez
12. I haven’t seen her in ages

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Maximo Park, l’indie rock fatto persona, se questa etichetta possiede ancora un significato. Sono nati soltanto nel 2003 ed hanno iniziato ad ottenere successo nel 2005 con l’album di debutto “A Certain Trigger”, ma i Maximo sono divenuti in breve tempo una delle band più apprezzate nel panorama dell’alternative rock in Inghilterra e non solo.

Giunti al terzo disco infatti, il gruppo del carismatico leader Paul Smith, ha ormai conquistato il mondo intero, a suon di riff, tastiere e sintetizzatori, che la fanno da padrone anche in questo “Quicken the heart”, che come hanno ammesso gli stessi Maximo Park “vi farà battere il cuore all’impazzata”. Non fatevi trarre in inganno però dal primo singolo estratto “The Kids Are Sick Again” (quanto hanno ragione), il brano, non a caso, più orecchiabile dell’album. Anche i Max per fortuna sono stati in grado di evolversi, producendo un disco decisamente più ricercato e complesso, non scontato. Bando quindi ai ritornelli troppo orecchiabili, perchè quello che prevale da “Quicken the heart”, è un’architettura che si basa sulla vera e propria musica, sulla composizione di pezzi dall’arrangiamento quasi sperimentale, costituito da continui cambiamenti di accordi e tonalità.

Probabilmente i primi fans affezionati ai vecchi Max si ritroveranno un po’ spiazzati, ma basta suggerire loro che il terzo album della band è semplicemente un disco che potrà essere apprezzato ed amato come i precedenti soltanto dopo numerosi ascolti. La voglia di maturare e di osare, di fare qualcosa di un po’ diverso, ma mai troppo lontano dallo stampo originale, ha fatto registrare ai Maximo Park un ottimo disco per gli amanti del genere. I fans della band di Newcastle sono sicuramente persone intelligenti, con un orecchio cresciuto a suon della miglior musica anni ’70, ’80 e ’90 e sicuramente i Max questo lo sanno molto bene, tanto da dare per scontato che i loro seguaci cresceranno con loro e continueranno a seguirli ad oltranza ancora per molto tempo. In “Quicken the heart” le sonorità rimandano agli anni ’80, ma anche ai più odierni Babyshambles (anche se i Max sono indubbiamente migliori), a conferma del fatto che la band in questione è english al cento per cento.

Molti potranno dire che di un disco come questo, o addirittura di un genere come l’indie (se così vogliamo chiamarlo), se ne poteva fare a meno, ma quando qualcuno sarà davvero in grado d’inventare qualcosa di nuovo con le fatidiche sette note, spero semplicemente di essere ancora in vita, per smettere così di gridare “Ridateci i Pink Floyd e i Led Zeppelin!”

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