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Tori Amos – Abnormally Attracted To Sin

2009 - Universal
pop/songwriter

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Tracklist

1. Give
2. Welcome to England
3. Strong Black Vine
4. Flavor
5. Not Dying Today
6. Maybe California
7. Curtain Call
8. Fire to Your Plain
9. Police Me
10. That Guy
11. Abnormally Attracted to Sin
12. 500 Miles
13. Mary Jane
14. Starling
15. Fast Horse
16. Ophelia
17. Lady in Blue

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Primo ascolto: “No, non ci siamo”. Secondo ascolto: “Mah…”. Terzo ascolto:” Devo risentirlo”. Quarto ascolto: “Eppure…”. Quinto ascolto: ” Niente male”. Sesto ascolto: “Finalmente la riconosco, è sempre Tori Amos“. Al settimo ascolto magari la odierete, oppure continuerete ad amare la Amos come avete sempre fatto, perseverando nel considerarla un’artista davvero con la A maiuscola, ma nonostante tutto diciassette tracce in questo caso sono davvero un po’ troppe.

Tori è un mito, se fossi un uomo le chiederei di sposarmi, ma con questo nuovo lavoro intitolato “Abnormally Attracted To Sin”, sinceramente non ci ha convinto pienamente. Consigliamo ad ogni modo anche l’ottavo ascolto, per cogliere a pieno tutte le sfumature di un concept album a dir poco pretenzioso.
Stiamo però parlando di Tori Amos, quindi per quello che è stata in grado di donarci a livello musicale questa donna, di certo non abbiamo nessuna intenzione di bocciare questo disco.
Infatti le “chicche” non mancano comunque, basti sentire la traccia di apertura “Give”, che già dal quinto ascolto assume le sembianze di un brano davvero intenso, ossessivo, mistico, in una parola, bellissimo. Oppure il primo singolo estratto “Welcome To England”, anch’esso di stampo Amos, ma abbastanza innovativo, che quasi ci ricorda dei virtuosismi alla Bjork. Sempre presente invece, un’impronta trip-hop che vi accompagnerà per quasi tutta la durata di questa strana attrazione per il peccato. “Maybe California” invece è una canzone in pieno stile Tori, così come “Curtain Call”, “Starling”, “Ophelia” e “Mary Jane”. Indubbiamente meno degne di nota tracce come “Police me”, “That Guy” e “500 Miles”, che sembrano state aggiunte soltanto per riempire dei vuoti.

Avvisiamo la gentile clientela che non sarà semplice arrivare alla fine dell’ascolto di “Abnormally Attracted To Sin”, anche perchè avere circa 73 minuti liberi per sentirlo tutto d’un fiato, ai tempi d’oggi, non è certo cosa facile. Cercate però di ritagliarvi lo stesso del tempo da dedicare a voi stessi, meglio se in piena solitudine, per godere di un album che ascolto dopo ascolto vi regalerà delle sorprese davvero inaspettate. Molta elettronica, strumenti di ogni genere, l’immancabile ed inseparabile piano, la sua voce, il tutto a fare da contorno a testi, come di consueto, profondi, provocanti, che narrano di amore e di sesso, di sacro e profano. Insomma, Tori Amos non si smentisce mai, confermando il suo genio anche in questo decimo lavoro, che lascerà sicuramente interdetti molti addetti ai lavori e i suoi stessi devoti fans. E ora scusate, ma vado a risentirmi “Abnormally Attracted To Sin” per la.. ormai ho perso il conto.

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