Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Gallows – Grey Britain

2009 - Warner
punk/hardcore

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. The riverbank
2. London is the reason
3. Leeches
4. Black eyes
5. I dread the night
6. Death voices
7. The vulture (acts I &II)
8. The riverbed
9. The great forgiver
10. Graves
11. Queensberry rules
12. Misery
13. Crucifucks

Web

Sito Ufficiale
Facebook

Un milione di dollari. Tanto vale un album dei Gallows, tanto la Warner è disposta a sborsare per incidere i loro pezzi in uno studio di registrazione. La verità? Io non pagherei mai un milione di dollari per un gruppo al secondo disco, neanche se fossi uno con il cervello più fottuto di quello di Charles Manson. Mai nella vita farei una cosa del genere. E volete sapere perché? Beh andate ad ascoltare “Grey britain” e troverete la risposta.

I Gallows sono interessanti e “fighi” quanto un culo peloso di una ottantenne che raccoglie pomodori, e hanno il curriculum di una big band! Nascono nel 2005 e già due anni dopo si ritrovano sul palco del Warped tour, del Download festival e del Reading festival, vengono eletti migliori artisti esordienti inglesi da Kerrang! finiscono su Guitar hero 3 con In the belly of the shark, lanciano il singolo Staring at the rude bois, cover dei The Ruts, nella top 40 inglese e l’anno successivo partecipano al disco-tributo agli Iron Maiden con la cover di Wrathchild. Ammetto che l’hardcore punk non è proprio il mio genere, non corrisponde esattamente al mio ideale di musica, non perché non ritengo i musicisti che in esso si cimentano persone capaci, anzi, tecnicamente bisogna riconoscere una certa abilità nella costruzione dei pezzi, ma semplicemente perché non mi prende niente mentre ascolto un pezzo hardcore, non mi sale nessun brivido lungo la colonna vertebrale, nulla di nulla. Eppure mi sarebbe piaciuto assistere, nel 2007 al Reading Festival, alla loro esibizione, durante la quale il cantante Frank Carter si fece tatuare in presa diretta, spero proprio si sia trattato di un piccolo tatuaggetto, altrimenti sai che palle!

Non so, continuo ad ascoltare e riascoltare pezzi come Leeches, Black Eyes, The great forgiver, Misery e tutto il resto, ma è come se non mi rimanesse niente, come se ancora dovessi infilare il cd dentro il lettore. Preferisco il rumore di una scorreggia da un culo peloso, si, quello di quella signora che raccoglieva pomodori!

Taste: Scorreggia dal culo peloso della signora dei pomodori

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni