Il concerto inizia con il gruppo spalla: gli Ultimo Attuale Corpo Sonoro.
Liriche impegnate che tentano di sfondare un muro di suoni che definirei post-rock. Alla Massimo Volume. Ma, come si sa, di Emidio Clementi ne esiste solo uno. I testi risultano addirittura troppo impegnati, e per questo intrisi a volte di una certa retorica. Inoltre vengono declamati da una voce non certo profonda come quella di Clementi, e che alla fine finisce per irritare. Opinione personale,ovviamente.
Arriva il momento di Paolo Benvegnù.
Nome fondamentale per la musica italiana. Prima fondatore e mente degli Scisma, ora solista (e membro dei Proiettli Buoni insieme a un altro cantautore: MarcoParente.)
Si presentano sul palco in 5.
Il concerto inizia (e per curiosità finirà) con un pezzo tratto dal repertorio degli Scisma: Rosemary Plexiglas.
É la prima volta che vedo Benvegnù dal vivo, ma appare decisamente in forma. Il gruppo è affiatato, il bassista e il chitarrista/violoncellista si alternano alla tastiera.
Il concerto scorre fluido, la voce di Benvegnù è solida, la scaletta ripercorre le sue canzoni più famose del percorso solista.
In ordine sparso suona:il mio amore santo e blasfemo,la schiena,il nemico,la peste, la distanza, suggestionabili,cerchi nell’acqua,il mare verticale,io e il mio amore( contenuta nella raccolta “Il Paese è Reale”)
Non sono mancate incursioni nel territorio musicale Scisma con l’esecuzione di Simmetrie e In Dissolvenza
Dopo quasi due ore il concerto termina tra gli applausi del pubblico che ha apprezzato notevolmente la performance di Paolo Benvegnù.
a cura di Eleonora Verri