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Basta Che Funzioni, di Woody Allen


Scheda

Titolo originale: Whatever Works Nazione: USA/Francia - 2009 Regia, soggetto e sceneggiatura: Woody Allen Genere: Commedia Durata: 92' Interpreti: Larry David, Adam Brooks, Lyle Kanouse, Patricia Clarkson, Evan Rachel Wood, Michael McKean, Clifford Lee Dickson, Yolonda Ross, Carolyn McCormick, Henry Cavill, Ed Begley Jr., Steve Antonucci, John Gallagher Jr., Nicole Patrick. Sito: www.sonypictures.com/classics/whateverworks Produzione: Gravier Productions, Perdido Productions, Wild Bunch. Distribuzione: Medusa Nelle sale dal: 18 settembre 2009 Voto: 6

A New York vive Boris Yelnikoff, sessantenne ex-docente di meccanica quantistica e quasi premio Nobel. Yelnikoff è un misantropo, ipocondriaco, pervaso da un grande pessimismo che gli ha da sempre impedito di vedere la vita in maniera ottimistica. L’arrivo di Melody, una ragazza di vent’anni incontrata sotto casa, gli farà ritornare il desiderio di vivere in maniera più costruttiva la propria esistenza.

Una trama che prende il via nei’ 70, quando Allen aveva pensato all’attore Zero Mostel per il personaggio di Yelnikoff. La scomparsa nel 1977 del comico di origine ebraica ha però rimandato di oltre tre decenni quest’ultima pellicola del regista new yorkese. Una pellicola che dei cliché del cinema di Allen trasuda da ogni poro: l’ambientazione minimalista, il pessimismo cosmico, i dialoghi snervanti e gli interrogativi sull’esistenza terrena, senza contare i dialoghi fra il protagonista e il pubblico in sala. Yelnikoff presenta inoltre una tesi elementare e che affascina. La difende e alla fine, causa le vicende del film, difficilmente si può dissentire con lui. “Basta che funzioni” non è semplicemente il titolo del film ma proprio la teoria del quasi premio Nobel per il quale ogni cosa va bene, non importa se giusta o sbagliata, ma per l’appunto: “basta che funzioni”. È Larry David, comico famoso oltre oceano e semi sconosciuto alle nostre latitudini, a raccogliere il testimone di Mostel e anche in tal caso Allen, suo amico di vecchia data, lo dota di tutti i suoi tic: dalla verbosità a una scarsa dote di accondiscendenza nei confronti del prossimo, passando attraverso il tritacarne del suo umorismo fatto di battute al vetriolo. La pellicola nel complesso funziona ma ricade in tutti gli stereotipi del cinema di Allen. Reggendosi quasi esclusivamente sulla figura di Yelnikoff, da semplice comparsa la figura di Evan Rachel Wood nel ruolo di Melody, e su situazioni ai limiti dell’assurdo. Niente di nuovo sotto al sole se non una curiosa coincidenza: il regista ha deciso di pescare dal cassetto una sceneggiatura di molti anni fa per narrare una vicenda a lui molto vicina, l’amore fra un uomo nella fase calante della sua esistenza e una giovane donna.

a cura di Ciro Andreotti



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