Cos’è la musica alternativa? Ha ancora senso dilettarsi in distinzioni formali e continuare ad accostare al termine musica l’inflazionato aggettivo “alternativa”, considerando soprattutto il delicato momento che sta attraversando l’industria discografica mondiale?
Faccio questa premessa perché i pur bravi Assenza, progetto che nasce circa un anno fa in quel di Città di Castello, hanno l’ardire di considerarsi “alfieri dell’italian alternative rock”, definizione che a loro avviso non deve essere fraintesa con il “pluricitato rock alternativo italiano”.
Ebbene io mi limito a dire che troppe distinzioni, oltre a creare confusione, tendono a “dividere”, mentre l’obiettivo della musica, che a mio parere dovrebbe essere catalogata solo tra “buona” e “cattiva”, è sempre stato quello di unire le persone e, perché no, farle sognare.
Gli Assenza svolgono alla perfezione il loro compitino, sia a livello tecnico che melodico e le loro canzoni sono formalmente ineccepibili, ma si limitano a “galleggiare” tra melodia ed elettricità, senza provare ad “incidere” sotto la pelle.
Canzoni immediatamente orecchiabili, radiofoniche se vogliamo, che ricordano molto più l’approccio melodico “easy” degli italiani Negramaro piuttosto che i citati gruppi di riferimento come Muse e Placebo.
”Difendimi da me” è un lavoro tecnicamente valido che ha il pregio/difetto di collocarsi nella categoria “tanta forma e poca sostanza” della scena pop-rock italiana. Non mi venite però a parlare di “Italian Alternative Rock”, please!