“Appunti di viaggio immaginari” è la prima fatica solista di Francesco Riccioli, bassista e colonna portante della cover-band Easy Cure, gruppo che ha saputo ritagliarsi a suon di apparizioni “live” una certa popolarità a livello nazionale.
Stavolta Francesco Riccioli ha deciso di fare tutto da solo, scolpendo a sua immagine e somiglianza la sua “creatura musicale”: atmosfere cupe, ai limiti della claustrofobia, tempi dilatati e una costante ricerca melodica sono le principali note che caratterizzano il suo primo Ep.
Un lungo viaggio nei meandri dell’immaginazione, caratterizzato da lunghe (forse anche un po’ troppo) divagazioni strumentali e da melodie ben articolate, che riportano alla mente il sound di gruppi “seminali” come Joy Division e Litfiba (quelli di 17Re, tanto per intendersi).
Buona la scelta di filtrare la voce, anche se a livello di missaggio sarebbe opportuno cercare di valorizzare con maggiore profondità la parte vocale: avrebbe reso “Appunti di viaggio immaginari” un lavoro ancora più “pulito” ed intrigante.
Francesco Riccioli dimostra di possedere tecnica e buone idee, oltre ad una vasta conoscenza della materia musicale: doti fondamentali per un musicista che si propone di fare “qualcosa di nuovo”.
Lo aspettiamo “al varco”, con un lavoro sulla lunga distanza che sicuramente risulterà più curato nei dettagli.