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Morrissey – Swords

2009 - Polydor
pop/rock

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Tracklist

1.Good Looking Man About Town
2.Don't Make Fun Of Daddy's Voice
3.If You Don't Like Me, Don't Look At Me
4.Ganglord
5.My Dearest Love
6.The Never-Played Symphonies
7.Sweetie Pie
8.Christian Dior
9.Shame Is The Name
10.Munich Air Disaster 1958
11.I Knew I Was Next
12.It's Hard To Walk Tall Whenv You're Small
13.Teenage Dad On His Estate
14.Children In Pieces
15.Friday Mourning
16.My Life Is A Succession Of People Saying Goodbye
17.Drive-In Saturday - live
18.Because Of My Poor Education

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Prima di scrivere questa recensione mi è capitato tra le mani un articolo, in cui Morrissey si scusava pubblicamente per il disastroso successo ottenuto con il suo ultimo disco “Swords”. L’ex cantante degli Smith, infatti, ha dichiarato che il nuovo lavoro non ha ottenuto il successo sperato a causa di sbagliate politiche di mercato. Insomma, la casa discografica sembra aver rilasciato l’album ad un prezzo eccesivo e inoltre è stato distribuito in maniera decismente scarsa.

La domanda nasce spontanea: “Non è che Morrisssey, per una volta, ha pubblicato un disco che in realtà non è particolarmente piaciuto al suo pubblico?” Troppo facile dare la colpa agli altri quando magari “Swords”, da parte dei suoi fans, semplicemente non è stato ritenuto all’altezza dei suoi album precedenti.
Ad ogni modo il disco in questione, in effetti, non risulta essere propriamente un capolavoro e nonostante sia sempre più che piacevole ascoltare una delle voci più belle del pop-rock, “Swords” resta un album di medio livello. Diciotto tracce (un po’ troppe), che non lasciano spazio all’immaginazione e che ci propongono sonorità con il marchio di fabbrica Morrissey, che però negli anni sono anche venute un po’ a noia, diciamoci la verità. Gli arrangiamenti sono senza ombra di dubbio ricercati ed impeccabili, ma le emozioni? Di esse neanche una traccia. Forse il vero sbaglio, compiuto dalla casa discografica, è stato quello di obbligare Morrissey a pubblicare un disco in un momento di scarsa ispirazione, ma non sappiamo se le cose siano andate proprio così. Gli unici picchi del disco sono dati da brani come “My dearest love”, “Ganglord”, “Christian Dior”, “Munich air disaster”, dove le sonorità rimandano lievemente ai mitici Smith. Non male anche i brani “It’s hard to walk tall when you’re small” dall’ottimo tiro rockeggiante e la ballata “Friday mourning”.

Nonostante questi brani, però, “Swords” rimane un disco troppo monotono e con un Morrissey sempre troppo uguale a se stesso. Peccato.

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