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Eminem – Before The Relapse

2009 - Interscope, Aftermath, Shady Records
hip-hop

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Tracklist

1. Intro
2. Crack a bottle ft.50 cent Dr.Dre
3. Lowdowndirty
4. Monkey see monkey do
5. Scary movie
6. What do you got
7. Can i love
8. Wanksta freestyle
9. My fault
10. Stir crazy
11. Off the wall feat. Redman
12. The bad guys always die feat. Dr Dre
13. Nothing to do
14. Till i collapse
15. Puke
16. Business
17. Bin Laden diss
18. Slow yo roll feat D12

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E’ Proprio vero, è solo quando si inizia a discutere di un lavoro di basso livello prodotto da un grande artista che ci si rende conto di quanto questi sia stato grande. Eminem è forse, nel mondo della musica, quanto di più significativo sia stato vomitato dalla bocca della prima decade del ventunesimo secolo, un gigantesco mostro mediatico, così reale e infamante da irretire anche il più borghese tra i borghesi.

Volano ancora nell’aria, come residui di un incendio, i versi di, praticamente, tutte le sue canzoni, da The real Slim Shady adUnder the influence, da Without meTill i collapse, da StanWhite America, tutto quello che ha prodotto quest’individuo è diventato un’affilatissima mannaia che ha attentato a moltissime teste perbeniste del mainstream e della politica americana e mondiale. Sulla cresta del l’onda della rinascita del rap di fine secolo scorso, Marshall Maters, meglio conosciuto come M&M ( da pronunciareEminem), ha portato il rap lì dove nessuno era mai riuscito prima, è la figura messianica e fuori dal coro che mette in evidenza un universo intero che fino al giorno prima aveva vagheggiato in un esclusivo sottosuolo underground fatto di Star della piccola cerchia. Qualche nome ci aveva provato prima di lui, TupacNotorius B.I.GPublic EnemyWu-Tang clan, ma nessuno di loro era riuscito a scardinare così a fondo una dimensione così serrata nei propri ranghi. Lui è l’Elvis del rap, il bianco che rappa con le capacità tecniche e la vocalità dei neri, è una tempesta sconvolgente per un pianeta fatto di regole quasi inviolabili. Oggi, dopo un decennio e più, il potere “borghese&rdq uo; del denaro e le gigantesche crisi psichiche che il successo planetario possono provocare, Eminem è un volto assai più piccolo in mezzo ad una folla gigantesca, e lo si era capito già dalle ritmiche stanchissime e non più furibonde di Encore, suo penultimo album. Questo Before the relapse è più figlio delle leggi del mercato che dell’Eminem incazzato, provocatorio e sboccato che tutti conoscono, a metterlo in evidenza sin da subito è quella copertina poco “Parental Advisory”, molto famigliola per bene del mid-west americano, come fosse una cornice da tenere su un ripiano, vicino un camino acceso, colorata dai riflessi di un televisore LCD che trasmette immagini di una televendita, o di un programma di cucina, “come imparare a bollire lo zampone senza rovinarne la consistenza”. E’ sicuramente una questione di aspettative, di attese interminabili che alla fine fanno solo incazz are. Scorri la lista dei 19 brani che compongono l’album e leggi Till i collapse, la ascolti, passi a Business, rivivi una storia che adesso non c’è, non ci sta. I buoni episodi, quelli che fanno venire la voglia di muovere la testa su e giù, e non da sinistra a destra sono giusto un paio e sono faticosamente tenuti su dalle collaborazioni, come quella con Dr. Dre 50 Cent in Cra*k a bottle o quella con Redman in Off the wall.

Il resto, per quanto ragionato e ottimamente lavorato al mixer, non tiene in piedi un lavoro che sa di ruggine e stanchezza, è pur vero che il rapper di Detroit esce da un periodo non proprio felice, droghe, sedativi, l’infinita diatriba a suon di denunce e puntate in tribunale con la sua ex-moglie. Una cosa è certa, una volta, tanto tempo fa, tutte queste fregature le avrebbe “utilizzate” in modo assai migliore.

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