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Hayseed Dixie – Killer Grass

2010 - Cooking Vniyl
folk/blues/metal

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Tracklist

1.Tolerance
2.Bohemian rhapsody
3.Omen
4.In the backyard
5.Eine kleine trinkemusik
6.Norfolk girl
7.She's just my type
8.Underneath the bed
9.Sabbath bloody sabbath
10.Won't get fooled again
11.Ramblin' man/Don't cry for me

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A Marzo, caleranno in Italia, per alcuni concerti, questi quattro loschi figuri che visivamente parlando si materializzano come un misto tra dei boscaioli e dei buzzurri da southern rock di serie B. Se però, per voi il look non è tutto nella musica, un ascolto alle loro “opere” potete darlo.

Il loro nome Hayseed Dixie, storpiatura della pronuncia del nome della band dei fratelli Young, può suggerire qualcosa su come i nostri quattro redneck affrontino la musica, con totale disimpegno e divertimento, ma ancora nulla su cosa suonino. Per farlo, bisogna ascoltarli e semmai innamorarsene al primo ascolto.
Nati come band prettamente dedita a covers, con gli anni hanno aggiunto sempre più composizioni scritte di proprio pugno, fino ad arrivare a comporre un intero disco dall’eloquente titolo “No Covers” uscito nel 2008. Ora esce questo Killer Grass che comprende 12 canzoni equamente divise tra covers ed originali.
Gli Hayseed Dixie suonano Bluegrass/country con piglio da metallari, riprendendo i grandi classici del rock ( in passato uscirono dischi completamente dedicati a AC/DC, Metallica e Kiss) e rivisitandoli usando solamente strumenti della tradizione folk americana: banjo, mandolino, violino, basso e chitarra. Il risultato è stupefacente. La carica degli originali non viene a mancare ma viene tramutata e sparata fuori in altra forma. Nel nuovo disco passano sotto questo trattamento la mastodontica Bohemian Rhapsody dei Queen, la sabbathiana Sabbath bloody Sabbath e gli Who di Won’t get fooled again.
Come in passato avevano fatto con canzoni degli Scissor Sisters, questa volta escono fuori dal rock per avventurarsi nella musica classica di Mozart ( Eine Kleine Trinkemusik) e nei moderni Prodigy di Omen.
Le inedite viaggiano tutte su quella goliardia che la musica tradizionale degli Appalachi emana, con tracce di musica folk irlandese come in Norfolk o la finale Ramblin’ man. Allegato al cd, un DvD che ci mostra la band in tutto il suo “sporco” splendore.

Per chi è stanco della solita musica seriosa, questi quattro ceffi, innamorati tanto del bluegrass quanto dell’hard rock ma anche di whisky e birra, promettono divertimento e spensieratezza. Attenti però a scambiarli per degli incapaci, gli Hayseed Dixie sanno il fatto loro. Gli arrangiamenti delle canzoni e gli intrecci vocali sono da veri professionisti.
Non rimane altro che rendere loro omaggio, andando ad un concerto. Divertimento assicurato.

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