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La Sindrome – L’Arena Del Peccato

2009 - Massive Art Studios
rock/pop/alternative

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Tracklist

1.Risvegliami
2.Indietro no
3.La mia vita senza me
4.Portami via
5.La mia terra
6.Il giorno in più
7.L’arena del peccato
8.Escape
9.Vertigini
10.Save (Il mio viaggio senza meta)

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Il sound e l’impatto musicale non manca a questo gruppo.

Le canzoni proposte sono orecchiabili e gradevoli. “Risvegliami” è una bella ballata, che si rifà alla tradizione rock italiana: molto intensa. “Indietro no” è ritmata e ben suonata, in alcuni tratti gridata. Ancora un’altra ballata con “La vita senza di me”, introspettiva e ricca di spunti decisamente importanti. Piacevole l’esplosione nel finale.
Il senso molto profondo dei testi ben si sposa con questo rock melodico e trascinante. Voglia di fuggire e impeto in “Portami via”, come in un folle rincorrersi di pensieri.
Come quando ci si riprende la propria vita, nella consapevolezza di un attimo quasi solenne, come quando si esce dal buio alla ricerca di una luce nuova: tutto questo è ciò che “La mia terra” descrive.
Lo sguardo che inevitabilmente corre verso un futuro nuovo è “Il giorno in più”, mentre la canzone che regala il nome all’intero album, “L’arena del peccato”, è una dolce presa di posizione, quasi un fare il punto della situazione. “Vertigini” è una ricerca di coscienza, spesso persa e trasparente.
Una ricerca di se stessi in più tracce: un modo per ritrovare un equilibrio. Proprio in quest’ultimo pezzo compare il termine che da il nome della band La sindrome e racchiude il motivo che traina l’intero lavoro musicale.

Tante belle ballate rock, che richiamano antichi ricordi in stile “litfiba”, per aprirsi alle contaminazioni anglosassoni, e che non trascura la storia del rock. Quello che si denota è che molte di queste canzoni sono nate in lingua inglese. In alcuni casi la rivisitazione dei testi pare ancora un po’ da equilibrare. Il risultato, ad oggi, è convincente e deciso, anche se migliorabile. La determinazione non manca ai La sindrome, la musicalità e la melodia nemmeno.
Da riascoltare certamente.

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