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Melophobia

Melophobia #4: Praterie Sonore – VANESSA PETERS

Joey: Pacey. Sta funzionando per tutti. Jen e C.J., poi, quella ragazza inglese e quel tipo rozzo. Sono io quella che non va bene. Io–io allontano le persone.
Pacey: No, questo non è vero.
Joey: Oh, no? Allora perché partono per mari aperti o si trasferiscono dall’altra parte del paese o seguono i loro sogni solo perché glielo detto io? Là fuori c’è sempre qualcosa di meglio di me.
[Inizia quasi a piangere.]
Pacey: Whoa. Io credo, che forse tu la stia prendendo dal verso sbagliato. Forse è solo perché tu sei una donna fantastica, tu fai desiderare a questi ragazzi di essere degli uomini migliori.
Joey: Beh, noi non stiamo insieme.
Pacey: Vero. [Ride] Si. [Sospira] Si.

(tratto da Dawson’s Creek – VI stagione)

Se sei texana e hai il volto di Vanessa Peters allora è molto probabile che ti stia benissimo addosso una chitarra acustica. Se vieni dal Texas e hai la voce di Vanessa Peters ti vengono subito in mente enormi praterie attraversate in slow-motion a cavallo di un purosangue, magari nero! Furia! Se sei uno che ascolta Vanessa Peters probabilmente la prima cosa che ti verrà in mente sono le turbe adolescenziali alla Dawson’s Creek, per un semplice procedimento inferenziale le note della sua voce e della sua chitarra ti riportano ai tuoi idoli adolescenziali, che poi in fondo siete voi, siamo noi, visti in televisione.
Dovessi rinascere, ad accompagnare le mie turbe psichiche dell’adolescenza, voglio una canzone di Vanessa Peters!

A cura di Lorenzo Tagliaferri.

Ciao Vanessa. Bentornata in Italia, ti siamo mancati?
Certo!  Mi mancate sempre quando sono fuori dell’Italia.

Questa è per te come una seconda casa ormai, gli stessi Ice cream on Monday, tuo gruppo di supporto, vengono dalla Toscana, c’è qualcosa in questo paese, dalla quale prendi ispirazione per i tuoi testi o per le sonorità dei tuoi pezzi?
Magari e’ il modo di vivere che avete… siete abbastanza tranquilli come persone (molto più della gran parte degli Americani) e questa tranquillità mi da spesso il tempo e lo spazio per scrivere e comporre pezzi nuovi.

La grande quantità  di concerti e serate che tieni qui in Italia sono il sintomo del grande apprezzamento verso le sonorità  country-folk, si può dire che sei riuscita a sdoganare un genere “di nicchia” nello stivale italico?
Spero di si!  Mi sembra che quando abbiamo cominciato a suonare in Italia 5 anni fa, non c’erano tanti locali che facevano questo tipo di musica, o magari non li conoscevo… però mi sembra che comunque l’apprezzamento di questo genere di musica cresce sempre più con il passare degli anni, e sono contenta di questo!

Più  precisamente da cosa è ispirato e di cosa parla Sweetheart keep your chin up?
Il disco parla di tante cose. Di gente che ha sbagliato e vorrebbe essere perdonata, della mancanza di casa, di come spesso in questa vita, è facile fraintendere le altre persone, anche senza rendersi conto di quello che stiamo facendo, senza voler essere cattivi o freddi, è solo che noi umani ci guardiamo sempre dentro di noi stessi, e questo è un disco che parla di persone che si sono resi conto di aver sbagliato facendo cosi, e che vorrebbero cambiare le cose e magari loro stessi.  Non so se mi sono spiegata bene.

Mi ricorda molto la colonna sonora di un qualche telefilm che parla di vita vissuta reale, di turbe adolescenziali o rapporti sentimentali travagliati, è solo una mia impressione?
Non e’ solo una tua impressione, o meglio, secondo me, la musica DEVE essere la tua impressione qualsiasi cosa tu prendi dalle canzoni è la cosa giusta.  Questo lo penso veramente – non è qualcosa che dico per evitare la domanda.

Che cosa ti ha spinto a prediligere le tonalità folk rispetto ad altri generi musicali?
Mi piacciano i racconti, e il folk è la musica della poesia, e dei brevi racconti, io scrivo tutti i miei pezzi come se fossero racconti di quattro minuti.

A chi consigli l’acquisto di Sweetheart keep your chin up?
A chi piace il folk-pop o country moderno, e sopratutto a chi ha la pazienza di scoprire per bene una canzone. Le mie canzoni non sono affatto facili, ci devi mettere un po’ per arrivare allo scopo del pezzo!

Dove ti vedi da qui a 10 anni?
Sulla spiaggia, abbronzata!  No, scherzo, spero di essere ancora nel mondo della musica in qualche modo, anche se non so di preciso dove sarò, diciamo che 10 anni fa, non avrei MAI immaginato di essere dove sono adesso, quindi, chi lo sa?

www.vanessapeters.com

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