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Serj Tankian – Elect The Dead Symphony

2010 - Warner Bros.
alternative/metal/sinfonica

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Tracklist

1.Feed Us
2.Blue
3.Sky Is Over
4.Lie Lie Lie
5.Money
6.Baby
7.Gate 21
8.The Charade
9.Honking Antelope
10.Saving Us
11.Elect The Dead
12.Falling Stars
13.Beethoven's Cunt
14.Empty Walls

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Con notevole ritardo rispetto all’iniziale tabella di marcia ecco spuntare negli scaffali dei negozi (si fa per dire…) “Elect The Dead Symphony”, il live di Serj Tankian che ripropone la scaletta dei concerti elettrici seguiti all’uscita di “Elect the Dead”, primo album solista, con un’orchesta filarmonica di settanta elementi. Trattasi della prestigiosa Auckland Philarmonia Orchestra, che ha impreziosito questo pregiato prodotto con i suoi archi e fiati, suonati ovviamente da professionisti che hanno eseguito gli splendidi arrangiamenti di John Psathas, compositore neozelandese. L’incredibile voce di Tankian, potente e versatile come pochi, ha fatto il resto.

Nella scaletta praticamente tutto il disco di debutto più qualche inedito, sui quali spicca la vecchia conoscenza dei fan dei System Of A Down Blue e un brano già sentito per i live di Axis of Justice, lasciato fuori dall’ultimo disco dei SOAD “Hypnotize”, The Charade, dagli arrangiamenti molto pomposi. Ancora più “baroccheggianti” quelli di Feed UsEmpty Walls Sky Is Over, che rendono in maniera davvero sublime in questa nuova veste orchestrale, per la quale si spera un buon seguito con i prossimi concerti che il cantautore armeno proporrà come conseguenza alle reazioni di questo lavoro. Non c’è molta varietà in un concerto così, ma si ascolta ogni singola nota prodotta dagli orchestrali, a supportare una voce che non stona mai, si spera non grazie a sovraincisioni o filtri di sorta, utilizzando anche le conoscenze ereditate dalla tradizione classica e lirica che il buon Serj ha studiato (si parla di un diploma a riguardo). Alcune canzoni tuttavia non trovano la collocazione giusta con l’orchestra: trattasi soprattutto di Lie Lie Lie, un po’ troppo “fuori fuoco”, sbilanciata tra i ghiribizzi dell’orchestra e le liriche sempre precise e coinvolgenti del protagonista, in questo caso un po’ soffocate dagli elementi acustici. Incredibili invece le versioni di Beethoven’s Cunt Honking Antelope, che non brillavano particolarmente nel disco ma che in live hanno un’aura quasi magica, ovviamente grazie all’apporto tecnico ed “atmosferico” degli strumenti “classici” utilizzati in questa occasione.

Tankian dovrebbe tornare ai SOAD. E’ quello che pensano in molti. In ogni caso dopo un disco di debutto di tutto rispetto, fa uscire un live di grande presa, caratteristico nonostante non sia il primo né l’ultimo a farne uno di questo genere. L’orchestra garantisce sempre un’incredibile qualità musicale, ma sono gli arrangiamenti di Psathas e la voce di Serj a farla da padroni in una performance del genere, con una voce che fa miracoli e musiche super-coinvolgenti. Non lasciatevelo scappare.

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