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LCD Soundsystem – This Is Happening

2010 - DFA
indie/electro/dance

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Tracklist

1. Dance yrself clean
2. Drunk girls
3. One touch
4. All I want
5. I can change
6. You wanted a hit
7. Pow pow
8. Somebody's calling me
9. Home

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“This Is Happening” vuol dire propriamente “sta succedendo” o, in senso lato “funziona” e nessuno potrà mai dire il contrario, ma cos’è sta funzionando?

È la musica di questo nuovo album della premiata ditta James Murphy / Pat Mahoney, che con i suoi richiami ipnotici trascina l’ascoltatore in un disco senza vuoti e senza le classiche ‘canzoni di riempimento’ che molti si potrebbero aspettare dopo il successo di Sound Of Silver di tre anni fa.

La DFA è  l’etichetta giusta per questo stupendo connubio artistico, avendo forgiato il sound della dance del nuovo millennio, è infatti praticamente impossibile un qualsivoglia atteggiamento di snobbismo nei confronti di questo ultimo album. Ultimo non solo in ordine cronologico, ma pare anche in maniera definitiva, visto il desiderio dei due artisti di dedicarsi ad attività di altro genere e a progetti solisti (colonne sonore per i film per quanto riguarda James).

Come si suol dire, cavallo vincente non si cambia, quindi perché sostituire il sound travolgente già sperimentato in precedenza con qualcosa di nuovo e possibilmente inadatto?

Gli LCD si fanno così portabandiera di un taglio ritmico che già aveva mietuto vittime nei dischi precedenti, ma non solo: oltre a riconfermare quella che è la loro natura stilistica/artistica, aprono le braccia a diversi e sporadici influssi, facendoli convergere tutti in quelle sonorità elettro-pop che molti hanno imparato ad amare.

Il disco si apre con un lungo ed enfatico discorso armonizzato su una base in stop motion che ricorda ritmi caraibici a tratti e colonne sonore di videogiochi anni ’80 in lontananza (Dance Yrself Clean).

Si procede senza guardare indietro verso reminiscenze al neon e gentili note elettriche, passando per tonalità aliene che lasciano il segno; il titolo della traccia You Wanted A Hit non è affatto a caso se la si vede in quest’ottica e così, in una sorta di sfida con gli ascoltatori che bramavano una hit al pari di North American Scum, gli LCD non esitano ad accontentare il pubblico arricchendo il disco con questa piccola perla.

Ancora una volta, in un gioco di luci e ombre tra il passato sfavillante e la predisposizione innata a nuovi tipi di sound, si passa da influssi folk tribali retti da una sapiente drum machine minimal ripetitiva (Pow Pow) a frammenti dal gusto di synthpop tedesco à la Kraftwerk (I Can Change)

Un disco ricco e maturo, in cui l’alternanza riflessiva tra i pezzi più immediati (Drunk Girls) e quelli invece più distesi porta a piacevoli sensazioni di meccanica onirica e ipnotica (Somebody’s Calling Me).

Simbolica infine l’ultima traccia, Home, in cui Murphy e Mahoney effettuano un metaforico ritorno alle origini, a quel sound intelligente e raffinato che faceva tamburellare con le dita gli ascoltatori più partecipi. Un ritorno a casa che è anche un ritorno tra le braccia del pubblico il quale, anche se è conscio del fatto che molto probabilmente questo sarà l’ultimo disco degli LCD Soundsystem che potrà godersi per un po’, non si sente tradito né preso in giro; sente che la sua attesa è stata ripagata e che che l’unione artistica tra James e Pat continua a funzionare.

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