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La Nostra Vita, di Daniele Lucchetti


Scheda

Titolo originale: Id.
Nazione: Italia – 2010.
Soggetto e Sceneggiatura: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Daniele Lucchetti.
Regia: Daniele Lucchetti.
Genere: Drammatico
Durata: 95 min.
Interpreti: Elio Germano, Raoul Bova, Isabella Ragonese, Luca Zingaretti, Stefania Montorsi, Giorgio Colangeli, Alina Berzunteanu, Marius Ignat.
Produzione: Cattleya
Distribuzione: 01 Distribution.
Nelle sale dal: 21 Maggio 2010.
Voto: 7

Claudio e Elena sono una coppia molto affiatata e in attesa del loro terzo figlio. Claudio lavora come capo cantiere alla periferia di Roma e l’esistenza della sua famiglia è scandita dalla normale routine quotidiana e dagli incontri domenicali con parenti e amici. Quando però durante il parto Elena perderà la vita, Claudio non riuscirà a reagire correttamente alla sua scomparsa e inizierà a credere che l’unico modo per riscattare un’esistenza fatta di precarietà e sfortuna sia dare ai suoi figli tutti gli agi possibili, accontentando ogni loro desiderio. Per questo Claudio si imbarcherà in un’avventura lavorativa troppo grande e pericolosa anche per lui.

Dopo “Mio fratello è figlio Unico” di quattro anni fa, Rulli Lucchetti e Petraglia rimettono in pista il giovane, ma ormai affermato, Germano per narrare la storia di un operaio con un dramma famigliare alle spalle che ne può consumare l’esistenza e che solamente negli affetti potrà trovare il giusto modo di affrontare la scomparsa della moglie Elena. Frutto di qualche anno di analisi attenta più alla creazione di una nuova stratificazione sociale che ai drammi personali. Una stratificazione che parte dalle periferie di Roma, ove centri commerciali, palazzi e arterie stradali proseguono perennemente a ingoiarsi i resti della campagna e del verde, la pellicola di Lucchetti, premiata a Cannes come unica partecipante e per l’ottima prova di Germano, riesce a rivedere e aggiornare la “Classe operaia va in Paradiso” di Elio Petri. La dove la punizione di Volontè, per l’eccessiva prova di stacanovismo, è qui invece rivista nella veste del lavoro come riscatto sociale, per poter dare ai propri figli quella vita ingiustamente strappatagli dal destino. Fa poi lo stesso se purtroppo si dovranno calpestare i diritti di coloro che prima erano tuoi colleghi e compagni e che ora sono diventati il mezzo per garantirti agi e ricchezza. Al centro della narrazione un Elio Germano sempre in grande forma, presente e puntuale, senza fronzoli, ma il suo personaggio non ne potrebbe certamente avere, attorniato da una rete di amicizie decisamente sui generis ma molto presenti, come lo spacciatore e vicino di casa Ari, interpretato da Luca Zingaretti. Il solitario fratello Piero, indeciso con le donne e qui interpretato Raoul Bova e la sorella Liliana, interpretata dall’ex moglie di Lucchetti Stefania Montorsi.

Una pellicola che forse solo sul finale scivola verso il buonismo di prima mano ma che funziona nelle intenzioni; che cerca, riuscendovi, di spiegare una fase delicata dell’economia italiana usando la vita privata di gente come Claudio che vorrebbe riscatto economico per se e per la sua famiglia senza pensare che il vero riscatto alla fine è forse più vicino a noi di quanto sembri.

a cura di Ciro Andreotti

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