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Skunk Anansie – Wonderlustre

2010 - V2 Records
rock/hard/alternative

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Tracklist

1. God Loves You
2. My Ugly Boy
3. Over The Love
4. Talk Too Much
5. The Sweetest Thing
6. It Doesn't Matter
7. You're Too Expensive For Me
8. My Love Will Fall
9. You Saved Me
10. Feeling The Itch
11. You Can't Always Do What You Like
12. I Will Stay But You Should Leave

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prescindere da quello che pensate degli Skunk Anansie, hanno fatto della buona musica. Stoosh e Paranoid & Sunburst sono state due perle che difficilmente dimenticheremo, con quel miscuglio del tutto omogeneo di nu-metal, alternative e hard rock che Skin ha saputo personalizzare talmente tanto da renderlo un elemento distintivo degli Skunk Anansie, all’interno di un filone che sapremo (e dovremo) sempre ricordare con tanto piacere. E poi arrivò Post Orgasmic Chill, un album sicuramente carino ma che lasciava intravedere già gli spiragli dello scioglimento e della sempre più autoritaria Skin.

Ritornati sulle scene nel 2009 con un best of prodotto meramente “per vendere”, con un paio di singoli azzeccati (e un terzo, “Squander”, non particolarmente convincente), nel 2010 sparano in alto con una dozzina di brani nuovi di zecca pronti a ridefinire gli assetti che conoscevamo. E’ triste dover ammettere che non c’è molto da dire, se non che si riprende consapevolmente la strada lasciata con Post Orgasmic Chill ma estremizzando i due tratti salienti di quell’album: la melodia pop e il rock più furioso (quello di “On My Hotel TV”, la ricordate?). Il sound grezzo e potente di quei tempi ritorna in maniera più pompata, prodotta e scippato di ogni aspetto melodico, mentre quello più melodico viene confermato e potenziato da un suono molto lavorato e sfibrato, semplice e spoglio al punto giusto da colpire con le sue note più che con il suono. E’ il caso di ballads come “Talk Too Much”, ottima anche a livello di composizione, così come sono sopra la linea del discreto anche “Feeling The Itch” e “The Sweetest Thing”, con variazioni sul tema che non sempre sono immediatamente riconducibili ai cliché “skunkanansiani”. Così è anche per il singolo, “My Ugly Boy”, il brano più easy-listening e anche il pezzo strutturalmente più banale, ma che colpisce al punto giusto procurandosi l’appellativo di singolo azzeccatissimo. Non potevano trovarne di migliori.
L’aspetto principale di questo Wonderlustre non è comunque la sua varietà, ma la linea diretta che segue fino a toccare l’ascoltatore nelle sue corde più nascoste, con un piglio radiofonico che è funzionale al mantenimento di una superficiale tenuta melodica. Lo si sente in “Over The Love”, con uno dei refrain più orecchiabili dell’intero lavoro, elevabile, volendo, a stendardo identificativo del disco, per quanto riguarda la struttura e il “tiro”.

Riassumendo, il discorso è piuttosto breve. Tutti i brani, anche quelli non citati, si contraddistinguono per il loro aspetto commerciale ma votato ad un affannosa ricerca di rinnovarsi, senza scopiazzare dal loro passato e lasciandosi alle spalle i motivi della rottura. L’affiatamento dei quattro è notevole, e produrre un disco di alt-rock così nel 2010 non è da tutti, soprattutto per chi ha una “frontwoman”. Ma loro hanno Skin, perfetta tecnicamente anche all’interno dell’album, che non perde mai un colpo, neanche a livello di testi e linee vocali.
Straconsigliato.

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