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Il Venerdì

Il Venerdì di ImpattoSonoro #2: Miseria, Califfoni e nobiltà

Continua oggi e continuerà presumibilmente tutti i venerdì questa avvincente rubrica dedicata fondamentalmente al nulla. Perchè dopo una settimana e più di fatica, abbiamo bisogno di oziare, parlare di cose di cui parleremmo in un qualsiasi bar sport globale, o seduti su una panchina tra una trentina d’anni, ma più probabilmente anche prima.

Oggi si parla di miseria e Califfoni.

É stata una settimana pesante.
Pensavamo di essercene liberati, ma alla fine gli Oasis sono tornati, sotto falso nome, e col più incapace dei fratelli. Hanno già pubblicato il primo singolo, sembra una canzone delle Pipettes cantata da Liam Gallagher ed è fondamentalmente la merda che ci si aspettava.
Lady Gaga era in concerto a Torino e noi ce ne siamo completamente dimenticati. Da più fonti presenti pare che sia stato un concerto memorabile, imperdibile, inarrivabile, uno di quei concerti in cui entri etero e alla fine la parte gay che c’è in te se ne esce fuori nella maniera più impensabile e ti ritrovi a sculettare come Rocco Buttiglione ad un concerto del papa. Imperdibile, ma ce lo siamo persi.
Coming Soon ha pubblicato in anteprima le immagini del prossimo film dei Puffi, in 3D. Sappiamo tutti che il 3D è una merda, ma per contratto bisogna dire che è il futuro del cinema e che Avatar sarà il film del secolo, anche se fa addormentare dopo un quarto d’ora. Ora che l’abbiamo detto, veniamo al sodo. Il film degli unici esseri blu che tolleriamo ancora arriverà in Italia il 19 settembre 2011, ma quel che ci interessa è che nella versione originale Puffetta avrà la voce di Katy Perry. So che può sembrare un’0ssessione, ma finalmente avremo il modo di sfatare anche l’ultimo tabù e potremo masturbarci guardando i Puffi.
Continui aggiornamenti per quanto riguarda il borsino delle escort, ossia la sconfinata lista di zoccole che hanno avuto il privilegio e l’acume di intrattenere rapporti intimi con il Presidente del Consiglio guadagnandosi un paio di comparsate a Matrix per sentirsi apostrofare con espressioni poco gradevoli tipo “bolla mediatica”. Nadia Macrì, partita in sordina, ha definitivamente superato sia l’ormai geriatrica Noemi Letizia (dispersa a fare la Paris Hilton italiana), sia la povera Ruby. Crisi di governo scongiurata, la Macrì non è negra e piace anche a Bossi.
Ah, a X-Factor se n’è uscito Stefano quello-che-balbetta. In un ballottaggio quasi epico l’hanno spuntata gli ottimi Kymera, gli Albano Romina del gay system, gli unici a poter vantarsi di essere riusciti a cantare “Non me lo so spiegare” di Tiziano Ferro in maniera più effemminata di Laura Pausini. Sarà perchè Ruggeri sta sempre un po’ simpatico, ma alla fine siamo maledettamente insensibili.

Ed è in questo tran tran di puttanate che arriva la notizia che ti colpisce dritto al cuore. Il Califfo è in crisi.
“E dove sta la notizia?”, direte voi. Beh, in effetti, dopo la dipartita di Gigi Sabani il Califfo non se lo fila effettivamente nessuno.
Ma il Califfo in questione è un altro. Franco Califano è in crisi, è al verde, sta in bolletta, c’habbisogno de sordi.
“E sticazzi?”, direte voi, avidi egoisti senza cuore.
É caduto dalle scale, si è rotto tre vertebre, non può più fare concerti per vecchiette fasciste e ingrifate e i 20.000 euro all’anno che riceve all’anno dalla SIAE per i diritti d’autore non gli bastano più, nè per campare, nè per il viagra.
In sostanza, ha invocato la Legge Bacchelli che è “una legge dello stato italiano che prevede l’assegnazione di un assegno straordinario vitalizio a quei cittadini che si sono distinti nel mondo della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport, ma che versano in situazioni di indigenza”.
Voi indignatevi pure, ma noi un paio di monetine le stiamo comunque mettendo da parte, per un uomo che ci ha regalato momenti del genere sono più che dovute.

Il rischio, tanto catastrofico quanto necessario, è di doverle mettere da parte anche per gente come Pappalardo, Gianni Drudi e Solange. Non navigano in buone acque: il Pappalardo cerca di raccimolare qualche quattrino presentandosi ubriaco in discoteche della mezza età e spacciandosi per Walter Nudo, il Drudi pare abbia dilapidato gli introiti di una luminosa carriera girando videoclip a budget esagerati dei suoi più grandi successi come questo e Solange, beh, non vogliamo indagare troppo, ma le sequenze girate in gelateria presenti in questo video sembrano darci un indizio tanto chiaro quanto raccapricciante.

No, non fa il gelataio.

a cura di Fabio Gallato


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