Live Footage – Willow Be

Mike Thies e Topu Lyo si conoscono ad un party e scoprono di avere molti interessi in comune, tra cui (fortunatamente per noi e per loro) quello per la musica: dettaglio di non poco conto, che li porterà nel giro di pochi anni ad essere annoverati nell’Olimpo dei compositori di colonne sonore.

Lyo fa vibrare il suo violoncello, filtrato grazie al sapiente uso di loops e samples, attingendo a piene mani da un vasto repertorio di sperimentazioni soft-elettroniche, mentre Mike si occupa della parte ritmica, senza disdegnare il “freddo” apporto dell’elettronica, che sa centellinare con vera maestria.
Il risultato è sorprendente e per certi versi unico: il suond dei Live Footage pianta le sue radici nella terra di mezzo tra musica classica ed elettronica, con una pacatezza di fondo che riesce a sciogliere anche i canovacci più intricati, senza risultare per questo mai banale, né patetico.
Il duo di Brooklyn ha fatto subito centro, con dieci tracce che disegnano in tinte pastello i contorni  di un variegato universo musicale melodico, surreale e cinematico, in cui sperimentazione ed improvvisazione si incontrano senza farsi del male, lasciando liberi gli spazi per innovative vie di fuga, che i due sanno creare con maestria.
La chiave del successo dei Live Footage sta tutta nelle accattivanti linee melodiche delle loro composizioni, che per magia ci appaiono assai meno intricate di quanto siano, palesando una tecnica e una sensibilità musicale di tutto rispetto.

Di solito non amo sbilanciarmi troppo, ma in questo caso voglio correre il rischio: non mi stupirei se tra qualche anno  i Live Footage diventassero un punto di riferimento audio-cinematografico a livello mondiale.