La passione per la musica di Alain Weber è come un fiume in piena che non trabocca mai.
In aggiunta alla sua attività di apprezzato DJ e di produttore di compilations, Alain Weber è indubbiamente un musicista che si danna l’anima pur di valorizzare il suo eclettismo musicale: al giorno d’oggi non sono molti gli artisti che possono vantare una produzione musicale lunga vent’ anni, tra progetti, collaborazioni e album solisti.
“Hoover Cover” tratteggia il lato più intimista di Alain Weber: una raccolta di armonie di musica classica, nate per eventi religiosi e colonne sonore di film.
Le tredici suites di Hoover Cover rappresentano un gradito ritorno alle origini, lasciando avvertire un passato da pianista di buona tecnica e spiccata sensibilità ed una predilezione per melodie soavi, che spesso inducono alla riflessione, pur non eccellendo in chiave compositiva.
Un album riflessivo, che si lascia ascoltare piacevolmente in totale relax. Da segnalare anche una interessante rielaborazione in chiave classica di “Personal Jesus” dei Depeche Mode.