Impatto Sonoro
Menu

Il Venerdì

Il Venerdì Di ImpattoSonoro #11: Qualche disco che potrebbe rendere il mese di gennaio perlomeno interessante

Insiste, e continuerà ad insistere questa sgargiante rubrica dedicata fondamentalmente al nulla. Perchè dopo una settimana e più di fatica, abbiamo bisogno di oziare, parlare di cose di cui parleremmo in un qualsiasi bar sport globale, o seduti su una panchina tra una trentina d’anni, ma più probabilmente anche prima. Oggi si parla di gennaio 2011 e dischi da ascoltare. A cura di Fabio Gallato.

Smettiamola di ascoltare i dischi del 2010 che ci siamo dimenticati di ascoltare e/o di menzionare nelle nostre classifiche, o quelli che altre classifiche, più o meno rispettose e rispettabili, hanno posizionato nelle posizioni di vertice senza che noi ne sapessimo nulla.
Siamo nel 2011, e anche se ancora sbagliamo a scrivere le date in cima ai nostri appunti o al nostro Caro Diario, è ora di voltar pagina.
É per questo che vi proponiamo qui di seguito qualche disco che, uscito o in uscita, potrebbe rendere il mese di gennaio, il primo del nuovo anno, un mese come tanti, un mese emozionante, o un mese perlomeno interessante.
Guardiamo al presente, non priviamoci della gustosa sensazione di assaporare qualcosa di nuovissimo, prima che non lo sia già più.

Deerhoof – Deerhoof Vs. Evil (25 gennaio, Polyvynil)
Se l’anno deve cominciare male per forza, perchè è così che comincia per tutti, cerchiamo almeno di combatterlo con questa sorta di amuleto targato Deerhoof.
In aperta polemica con il Demonio, o con gli Sleigh Bells, il trio nippo-californiano saprà stupirci, o almeno aiutarci nella nostra eterna lotta contro il male e i dischi di merda.

Wire – Red Barked Tree (11 gennaio, Pink Flag)
Chi meglio di loro per darci una scossa? Siamo la generazione del dopo-qualsiasi-cosa, e loro, che hanno sempre rifiutato con ironia l’inesistenza dell’etichetta post-punk, provato a creare una netlabel chiamandola inequivocabilmente PostEverything, sembrano essere l’unica via per non afflosciarci su noi stessi.

The Decemberists – The King Is Dead (18 gennaio, Capitol Records)
Visto che il 2011 sarà anche l’anno del ritorno dei R.E.M., dei quali ci sentiamo di dubitare a priori, tanto vale cominciare ascoltando il nuovo album dei Decemberists che, azzerando certe pretestuose velleità, tornano a suonare belle canzoni, semplici e leggere come è giusto che sia. Sì, a tratti sembrano i R.E.M. di dieci anni fa, ma va bene così.

Verdena – Wow (18 gennaio, Universal)
Il nuovo singolo “Razzi Arpia Inferno E Fiamme” che anticipa l’uscita di questo mastodontico doppio album, ce li ha riportati in una veste ancora nuova, ancora diversa da quelle precedenti che, per chi scrive, non hanno mai deluso. Come se amassero complicarsi sempre la vita per uscirne sempre trionfanti, sembrano pronti a sferrare l’attacco più rischioso della loro carriera che, attraversando un intero decennio, è sempre e comunque in continua crescita.

Anna Calvi – Anna Calvi (17 gennaio, Domino Records)
Se non fosse valida Rob Ellis non si sarebbe scomodato per produrla. Almeno è ciò in cui crediamo e cominciare il 2011 credendo in qualcosa di forte e innegabile è sicuramente cosa buona e giusta.

Cake – Showroom Of Compassion (11 gennaio, Upbeat)
Per chi si chiede ancora cosa ci facciano in giro, oltre a scrivere pezzi per le colonne sonore di videogiochi, telefilm e spot pubblicitari, questo disco è la giusta risposta. Ritmiche che spaccano il secondo, melodie che non perdono mai di mordente, trame strumentali che sembrano provenire da una qualsiasi autoradio di San Francisco. Dalla California con amore per allietare 4-5 dei vostri ascolti, non di più.

Iron & Wine – Kiss Each Other Clean (25 gennaio, 4Ad)
Il folk con la barba è un po’ il fenomeno del momento. Quando lo fanno bene, con stile e intelligenza, senza puzzare di vecchio e noia, è obbligatorio buttarcisi sopra a capofitto.

24 Grana – Sulla Stessa Barca (18 gennaio, La Canzonetta)
L’ha detto perfino il presidente Berlusconi, che siamo tutti “sulla stessa barca”. Certo, nulla da obiettare, ma se ce lo dicono i 24 Grana, con la produzione di Steve Albini, è tutta un’altra storia.

Amanda Palmer – Goes Down Under (21 gennaio, Self)
Nonostante tutto, nonostante lo scempio ukuleliano della migliore discografia dei Radiohead, abbiamo un debole per lei. Il suo nuovo disco “Goes Down Under”, probabilmente il primo disco australoneozelandese-centrico della storia, uscirà il 21 gennaio e vogliamo dargli una lauta chance. Anche se il singolo di presentazione è una mezza una merda.

Monotonix – Not Yet (25 gennaio, Drag City)
Il loro disco, in uscita il 25 gennaio, dal punto di vista tecnico, sarà sicuramente un inutile apporto alla scena musicale mondiale (chi l’ha detto, poi?). Poco importa, un disco dei Monotonix è solo un supporto al loro live show, l’unico concerto 2.0, un geniale festival degli eccessi e delle oscenità, utile per rinsaldare una volta per tutte i nostri freddi legami sociali a suon di birra, sputi e peli pubici.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Articoli correlati