Impatto Sonoro
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Festival di SanRemo 2011: prima serata

Una cosa è chiara. Il Festival di Sanremo non è la musica italiana, almeno quella che ci piace. Prendendo a prestito le parole degli Afterhours, cantate propria sul palco dell’Ariston, non è il paese reale, ma non è nemmeno un paese dei sogni, perchè gli artisti veri il palco dell’Ariston hanno smesso di sognarlo da un bel po’.
Il Festival di Sanremo è un grande show tutto italiano, che va al di là di ogni giudizio di valore sulla sua bellezza o sulla sua bruttezza, sulla sua riuscita o meno. É un’istituzione, ed è giusto riservarle un po’ di attenzione.
Giusto e difficile, diciamocela tutta.

Ci siamo messi d’impegno e abbiamo visto l’intera prima puntata, ci siamo divertiti a commentarla con voi su Facebook, la commenteremo ancora e adesso siamo qui a tirare qualche breve somma di una prima serata che, almeno sul piano degli ascolti, sembra andata meglio dell’edizione passata.
Gianni Morandi conduce come un conduttore degli anni ’60 e perfino molto peggio: abilità comunicativa e di intrattenimento pari a quella della figlia della Clerici. Le due donne sono superflue come ogni anno. Luca e Paolo sono a tratti divertenti e nulla di più.
Tra le canzoni si distingue ben poco: avremmo voluto parlare di una bella canzone dei La Crus, ma per ora ci rimane in testa la faccia spiritata del soprano che li ha accompagnati. Che sarà pure un soprano dell’orchestra di Morricone, ma sembra veramente fuori luogo.
Bella prova di Roberto Vecchioni, che è riuscito a rendere quasi emozionante una canzone ruffiana come poche.
Non male nemmeno Max Pezzali, che almeno fa tenerezza, e Nathalie, che forse poteva fare qualcosa di più. Sensazioni incredibilmente positive da Giusy Ferreri, sì avete capito bene: la canzone sembra bella e un minimo diversa dal classico standard sanremese. Il problema forse è la sua voce: ci sono altre 4 serate per peggiorare, tranquilli.
Piccola delusione Davide Van De Sfroos, che si limita a riproporre i Modena City Ramblers in comasco. Non ci si aspettava poi molto di più, ma forse anche sì, e noi comunque preferivamo i Pitura Freska.
C’era sicuramente attesa anche per la partecipazione di Franco Battiato con Luca Madonia: i due rifanno senza mezzi termini una vecchia canzone di Battiato sprecando una bellissima occasione.
Il resto è la solita baracconata: Patty Pravo, Anna Oxa e Al Bano al limite della pensione, Barbarossa con la moglie di Fernando Alonso da censura, Tricarico con una canzone paraculo sull’unità d’Italia, i Modà con Emma di Amici hanno già il festival in mano con una canzone orribile, la Tatangelo si presenta a SanRemo conciata come una punk londinese, o meglio come una completa idiota, e la sbattono fuori con la Oxa. Che sfiga.
E già non ce la si fa più. Ma stiamo uniti.

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