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Interviste

Intervista ai TOURDEFORCE

I Tourdeforce sono un gruppo di Bergamo. Amano il synth pop.  Sudano, pulsano di synth pop e di nostalgia per certi anni ’80. E non sono copie carbone. Sono persone speciali, ironiche, quasi naif per certi  versi. Non sono stereotipi. Sono eclettici.  Amano divertirsi e creare.
Dopo un disco pregevole come We are NOT underground e avendo appena licenziato il nuovo Colours in life avevo proprio voglia di sentire quello che avevano da dire.
Ecco a voi la nostra chiacchierata via mail!

(SI RINGRAZIA L’ASS. WARDANCE PER AVER ORGANIZZATO L’INTERVISTA)

Partiamo da una domanda un pò banale, lo so, ma necessaria, come è nato il vostro progetto e con quale obiettivo artistico?
Christian: I TourdeForce sono nati a Bergamo nel 2004, con il seguente manifesto: l’uso della tecnologia e di artifici elettronici in musica non implica necessariamente la mancanza di creatività o l’assenza di sentimenti, come in molti affermano.
Il nostro obiettivo artistico? Diventare la vostra band preferita!
I nostri ingredienti sono la musica elettronica degli anni ’80 e svariate influenze: letteratura, sociologia, psicologia, arte, cinema ed introspezione.

Come definireste il vostro stile e la vostra attitudine creativa? Non solo a livello compositivo ma anche tecnologico, di strumentazione..
Christian: L’attitudine creativa è umorale ed istintiva: arriva inaspettatamente come un richiamo, si rivela una necessità catartica. A seconda delle situazioni incarna il congelamento di un’angoscia, la sublimazione di una pulsione, la scrittura in musica di un’emozione, una rivelazione.
A livello tecnologico si punta al pragmatismo dal momento che non disponiamo dei mezzi, degli spazi e soprattutto dei tempi necessari per dedicarci ad un’attività che al momento non ci può dare un concreto sostentamento. Privilegiando le idee puntiamo dunque ad un livello accettabile di fruizione; inoltre a me non piacciono particolarmente le abrasive produzioni elettroniche ultra-moderne, resto sempre affascinato dagli anacronismi, dalle atmosfere e dalle sonorità che rimandano quasi romanticamente al passato.

La vostra musica si può etichettare (lo so è una parola terribile) sotto il termine Synth-pop, in realtà mi sembra che vi muoviate al suo interno in maniera molto elastica, quali sono le vostre influenze artistiche?
Christian: Ci piace spaziare tra i vari generi incastonandoli sotto una matrice electro, non per niente ci definiamo ironicamente una band “eclettronica”.
Catalogare è limitante ma pur sempre necessario, per l’audience e gli addetti ai lavori.
Le nostre preferenze artistiche sono svariate, ma non necessariamente influiscono o sono riconoscibili nei brani dei TourdeForce. Io prediligo la musica di Bernard Sumner, Swing Out Sister, a-ha, OMD, David Bowie (dagli ’80 in poi), Sebastien Tellier, Christophe, Alizée, il primo Alice Cooper, Filter, la vituperata Italo Disco e molti altri.
Max: Io ad esempio sono un amante della Musica del Diavolo J, ho scaffali pieni di dischi death metal, grind, black metal, hardcore…ma, come dice Christian, non necessariamente i miei gusti musicali si sentono nella musica dei TourdeForce. Magari gli atteggiamenti sul palco e l’attitudine, quelli sì!
Roby: anch’io ascolto di tutto….spazio dagli insuperabili Nine inch nails al grande Bowie, che per chi non lo sapesse e’ mio marito (lui pero’ non lo sa ancora), Bjork, Tool, Pj Harvey, Annie Lennox e sempre e soprattutto i TourdeForce!!! Siamo tre menti differenti (evvai di rima) ma questa sara’ la chiave…spero!!!

La decadenza dell’occidente, la scomparsa della tragicità, questo volto ad una ricerca introspettiva, ecco come definite il vostro sound… da quale letteratura, cinema e arte visuale traete ispirazione e vi considerate ispirati per la vostra musica?
Christian: Le suggestioni cinematografiche hanno un ruolo fondamentale nel processo creativo. Citerei quattro tra i  principali “maestri”: Andrej Tarkovskij (??????? è il mio film preferito), Clint Eastwood, Roman Polanski, Martin Scorsese. Mi ispirano il simbolismo, il surrealismo, il romanticismo; detesto l’immondizia contemporanea (Cattelan e Warhol), nella quale è andato perso il legame tra arte e virtù, sostituito dalla snobberia di un mondo patinato di intelligentoni che fanno esasperatamente gli intellettuali. Per quanto riguarda la letteratura citerei August Strindberg, Italo Svevo, Sigmund Freud, James G. Ballard, H.P.Lovecraft. Mi sorprende una vaga ostilità quando leggo praticamente ovunque aforismi di Oscar Wilde, il “Jim Morrison dei dark”.

Come descrivereste i vostri cambiamenti dalle prime produzioni all’ultimo album  Colours in Life?
Christian: In “Colours in Life” abbiamo tentato di dipingere musicalmente delle atmosfere policromatiche: il disco è da immaginare come un quadro dalle molteplici sfumature di genere e di tecnica…  Senza alcun dubbio, pur mantenendo una certa varietà compositiva faremo ritorno in qualche episodio agli stilemi electro dei primi lavori, sonorità che diversi TourdeFans vorrebbero tornare ad ascoltare.
Max: Sì con “Colours in Life” ci siamo dati carta bianca nelle composizioni, abbiamo voluto fissare nei bit delle tracce gli umori e le sensazioni che provavamo in un determinato momento, emozioni anche molto diverse le une dalle altre. Credo che questa cosa si riesca a carpire ascoltando il disco.
Roby: Le prime produzioni erano orientate sul futurepop di derivazione nord Europea… questa volta abbiamo osato, mischiato, sperimentato…e’ un mix di emozioni!!

Per quest’ultimo LP avete rilasciato tre spots. Come sono nati? solo un discorso promozionale o tanta voglia di fare dell’ironia? Io avrei puntato più su un’estetica retro anni ’80…
Christian: I tre spot sono stati un vincente spunto promozionale, ma soprattutto fonte di divertimento. Abbiamo creato una piccola saga popolata da personaggi bizzarri (tra i quali spiccano l’Uomo Kebap ed il topino), iniziata con il video di “I am the Phoenix” e proceduta con gli spot all’uscita del disco.
I nostri agenti hanno lottato per fissare degli accordi economici per la trasmissione su canali nazionali, ma un presunto scorcio di mutandine di Roby ha fatto scattare la censura, incalzata dal Clero e inaspettatamente dalla comunità ebraica, tant’è che il nostro avvocato è stato colpito dalla Pulsa diNura. Apprezzo e condivido il tuo parere sull’estetica, in realtà il prodotto che hai visto è frutto del low budget a nostra disposizione! Vedremo nel futuro.
Max: Sì è stata una cosa divertente ma anche mirata, abbiamo creato questi cortometraggi per farci conoscere sui canali che di questi tempi vanno per la maggiore. Nonostante siano produzioni caserecce, i risultati e gli apprezzamenti sono stati ottimi!
Roby: Un presunto scorcio di mutandine??? Puahahah…ah, si certo!!

Avete suonato insieme a band come VNV Nation, Covenant tanto per fare alcuni esempi, ci potreste raccontare le vostre esperienze?
Christian: Riuscire a condividere il palco con gli artisti più celebri della scena alternativa è stata un’esperienza unica, abbiamo conosciuto il lato più umano, personale ed affabile di idoli come Sarah Blackwood, Ronan Harris, Eskil Simonsson, Daniel Myer, Vasi Vallis e Felix Marc. L’esplosivo Ronan ha acconsentito a cantare dal vivo insieme a noi la nostra cover version della hit dei VNV Nation, “Standing”, il tutto rigorosamente videodocumentato! Nel camerino dei Frozen Plasma ci siamo divertiti con Vasi e Felix ascoltando un’altra hit nostrana, “Felicità” di Al Bano e Romina Power! Con Eskil ci siamo incontrati sia a Torino  che a Venezia, in entrambi i casi abbiamo fatto piacevoli discorsi di carattere musicale ed esistenziale. Anche con un bicchierone di whisky in mano “the man of the north” non perde il suo carisma, posa sempre con accuratezza ogni sua singola parola.
Roby: Beh …cosa si puo’ volere di piu’?Non esagero dicendo che sono state fra le serate piu’ belle della mia vita… Duettare con Ronan poi e’ stato incredibile…e ancora piu’ incredibile e’ stata la loro semplicita’!!!!
Speriamo in altre 1000 serate cosi’!!!

Avete in mente qualche collaborazione particolare per il futuro?
Christian: Ci sono un sacco di cose che stanno bollendo in pentola: i tempi sono decisamente lunghi, ma ne vedrete delle belle!
Idealmente mi piacerebbe che Ronny Schreinzer (The Twins) interpretasse un brano per noi, ne sarei estremamente onorato!

Quale è il prossimo passo ora per voi?
Christian: In accordo con la label abbiamo accantonato l’idea di realizzare una versione 2 di “Colours in Life”, composta da versioni alternative e manipolate dei brani del cd. L’etichetta andrà a scegliere alcuni tra i remix migliori da includere come bonus tracks nel prossimo album.
I restanti probabilmente compariranno in una net release dedicata.
Nel frattempo continueremo a promuovere “Colours in Life” con date dal vivo!
Roby: Abbiamo appena ultimato il videoclip di “Grey is Not Enough”, a breve andremo a realizzarne uno nuovo, vi lasciamo indovinare quale sarà la canzone…

a cura di Michele Guerrini

www.myspace.com/tourdeforce1

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=HGvu9jWT6W0[/youtube]

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