Nuovo album per i genovesi Ex-Otago, terzo ufficiale dopo il precedente “Tanti Saluti” (2007) e il primo “The Chestnut Time” (2003).
Registrato a Bergen, in Norvegia, con l’aiuto di Davide Bertolini (già a lavoro con Kings Of Convenience), ed uscito il 21 marzo per la friulana Riotmaker Records, “Mezze Stagioni” è stato prodotto mediante un insolito progetto di Azionariato Popolare denominato “Anche Io Produco Gli Ex-Otago”, che ha coinvolto molti fan della band. All’interno del disco, tredici brani venati di quell’indie-pop dal sapore catchy tanto caro alla band e ai suoi discepoli “vacanzieri”, tra ironia scanzonata e melodie elettrizzanti, pilastri di una struttura compositiva ottimale, rinforzata da una maggiore cura dei dettagli e della produzione. Suonano sempre meglio gli Ex-Otago, e lo fanno con disinvoltura, senza prendersi sul serio. Stavolta c’è di mezzo l’amarcord, perché l’infanzia è ormai lontana e lo spettro della vecchiaia si avvicina. C’è uno sguardo ironico ma intelligente sulla vita di tutti i giorni, dettato dalla consapevolezza che non si è più bambini e che a trent’anni poche domande hanno molte risposte. “Mezze Stagioni” è un disco spensierato (“Holiday”, “Figli dell’hamburger”) e a tratti demenziale (“Patrizia”, “Una vita col riporto”) che sa omaggiare (“Marco corre”, dedicata a Marco Olmo, e “The Rythm Of The Night” di Corona) e rilassare (“Bar del corso”), senza dimenticare chi è costretto a partire (“Costa RIca”).
Il quartetto genovese si diverte e fa divertire, proiettandoci verso l’estate e il divertimento, ma pur sempre con un occhio al presente. Con “Mezze Stagioni”, gli Ex-Otago rimediano un posto tra le nuove uscite italiane più interessanti dell’anno.
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