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Johnny Greenwood – Norwegian Wood OST

2011 - Nonesuch
soundtrack

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Tracklist

1. Bit About Yourself, You Want To Properly
2. Grass, Wind, Woods
3. Mary, Mary, So Contrary [performed by Can]
4. And I’ll Come And See
5. Read Stuff That Is Not Baptized At
6. Reiko
7. Bring Me Coffee Or Tea [performed by Can]
8. Naoko Died
9. To Shut Up Like a Good Boy
10. Monaku Walked Addressed
11. Quarter Tone Bloom
12. Don’t Turn The Light On, Leave Me Alone [performed by Can]
13. When I’d Take it Only to Me
14. Severe Auditory Hallucinations

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Jonny Greenwood, noto ai più per essere il chitarrista dei Radiohead, ritorna a lavorare a una colonna sonora, dopo la composizione dello score per “Il Petroliere” di Anderson (2007). Ora è la volta dell’estremo oriente, con “Norwegian Wood”, la trasposizione in celluloide dell’omonimo best-seller generazionale di Haruki Murakami.

Il film, opera del regista Ang Hung, ha molte delle tipicità narrative proprie della cinematografia orientale, soprattutto a livello di dinamiche e di ritmi. Non a caso il chitarrista dei Radiohead, sicuramente da annoverare fra i musicisti contemporanei più influenti, ha infatti prodotto una colonna sonora che svolge un commento molto suggestivo e ipnotico, alternando momenti classico/sinfonici a brani di matrice rock.
Il grande gusto e la ricercatezza compositiva di Greenwood si materializzano quindi in costruzioni tematico-atmosferiche aperte e distese, pur nella loro inquietudine di fondo. D’altra parte gli intermezzi più dinamici e rock vedono invece la collaborazione dei Can, veri guru del kraut-rock, accompagnatori di lusso che trasportano questa soundtrack verso territori un po’ più inconsueti.
Emerge chiaramente, all’ascolto di queste composizioni, la capacità e la cultura di un artista certamente non delimitabile al suo percorso coi Radiohead, ma in possesso di una matrice personale complessa, che include, ad esempio, autori classici come Stravinskij, Bartok, Berg. Non solo rock, non solo pop, dunque.
E proprio come libro e film in questione, pur nella loro semplicità, non sono riducibili a una banale storia romantica adolescenziale, in quanto raccontano, in realtà, molto di più, sulla cultura, sulla psicologia e sulla società del Sol Levante, così anche la colonna sonora del musicista inglese oltrepassa un certo minimalismo di facciata, e riesce a essere un valido compendio sonoro alle trame narrative, unificando in questo direttive strutturali ed esiti artistici.

Una valida esperienza musicale, che conferma il talento e la versatilità di un artista a tutto tondo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=5xYbK53vs2s[/youtube]

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