Sono passati i tempi in cui una giovane ragazza ribelle urlava a squarciagola “Non sei niente per me!”, qualche spanna sopra la grande “M” verde stilizzata di Music Television.
Francesca Lago è cresciuta, adesso è artista (e donna) matura e il suo nome è una piacevole riscoperta per il cantautorato italiano (nonostante il perdurare dell’esilio volontario in terra svizzera).
Non lasciatevi ingannare dal titolo, “Siberian Dream Map” non ha niente a che vedere con le fredde ed inospitali terre nordiche, è piuttosto un disco intimo e passionale con cui Francesca Lago mette a nudo la sua profonda sensibilità passando da momenti più gravi ad altri più lievi, grazie ad un’innata capacità melodica ed un’espressività vocale di sicuro valore.
Sono proprio i momenti più lievi ed intensi a convincere di più, canzoni come l’iniziale “On My Way Back From The Moon” o la toccante “To The Wild”, momenti in cui la voce di Francesca riesce prendere le redini del gioco, dispensando emozioni a piene mani. Meno convincenti alcuni episodi più incalzanti (Bad Dream) e meno armoniosi (Bring The Noise), in cui litanie celtiche e sonorità noise sembrano prendere per un attimo il sopravvento, rischiando di imprigionare la voce sognante di Francesca Lago in una gabbia che non gli appartiene.
”Siberian Dream Map” lascia intravedere sprazzi di luce accecante: se Francesca Lago riuscirà a metterli a fuoco nel giusto modo, trovando il canale giusto per valorizzare una voce ed una sensibilità fuori dal comune, allora ne sentiremo parlare a lungo.
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