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Ananda – Wardiaries

2011 - Seahorse Recordings
rock/grunge/alternative

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Tracklist

1. Chapter II
2. Ground
3. Soldat Perdu
4. Major E
5. Gordon Pym
6. Youth
7. Bluesman
8. How to forget an Ocean
9. It Shines
10. Somethin' beats me
11. Indian Spring
12. Massacre

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Seconda prova per i ragazzi campani, dopo il debutto The Apple Towns del 2008. Wardiaries è un ambizioso concept album (prodotto da Paolo Messere) sulla guerra, personale e al tempo collettiva, che si dichiara a se stessi ed al mondo nel tentativo di capire la propria interiorità.

Album non immediato e piuttosto ombroso, che richiede pazienza per entrare nei silenzi, nelle pause, nelle trame elettroacustiche che sanno di deserto e sabbia, di polvere e melodie soffuse. La musica che ne vien fuori è un sapiente incrocio tra il grunge più evoluto degli ultimi Nirvana, le atmosfere malate degli Alice In Chains, le attese dei Red House Painters (senza possederne però la carica emotiva delle melodie). Il riferimento è l’America, quella selvatica e profonda, lontana dalle gigantesche metropoli. Il tono è spesso oscuro e depresso, come il genere impone. Le note dolenti sono una eccessiva lunghezza (12 brani, quasi tutti sopra i 4 minuti) ed un senso di omogeneità che alla lunga rende l’ascolto un tantino faticoso: non ci sono infatti pezzi che spiccano sopra gli altri (eccezion fatta per Youth, con un buon lavoro di violino) l’album è un blocco solido di suoni e melodie provenienti dai medi anni novanta.

Alla fine, la sensazione è di trovarsi di fronte un gruppo che, seppur giovane, sa già bene in che direzione muoversi, con uno stile definito; sicuramente c’è ancora del lavoro da fare nella direzione di snellire un sound che altrimenti risulta essere troppo monocorde, senza picchi e slanci.
Buon lavoro, allora.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=NSn72cN-l80[/youtube]

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