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Il Cavaliere Nero

Il Cavaliere Nero #2: Riscoprire dischi fuori moda: oRSo – Long Time By

Tra stramberia compiaciuta e ricerca, il secondo disco degli oRSo – conosciuto e amato da un pubblico (pur)troppo ristretto e verosimilmente costituito da musicisti e critici – è in realtà un gioiellino da riscoprire, sempre che si riesca a trovarlo. È un disco da viaggio e da dormiveglia. E anche, in fondo, un buon modo per vantarsi con gli amici della propria cultura musicale (alle ragazze rischia di non piacere, siete avvertiti, e comunque andrebbe tratto dalla propria collezione solo con occhiali d’ordinanza dalla montatura spessa).

Pubblicato dalla successivamente defunta Perishable Records (nomen omen!), Long Time By è un disco curioso e incredibilmente maturo. Risulta innegabile che rispetto all’opera d’esordio (oRso, 2000), il bizzarro progetto di Phil Spirito (Rex, Loftus) raggiunga qui uno stile più definito, attraverso la fitta rete di citazioni e influenze che tuttavia non nasconde, inanellando una serie di canzoni, relitti melodici di difficile definizione e nenie sghembe. Il tutto unito in un’atmosfera organica ancorché sfaccettata, lugubre eppure giocosa, che fornisce agli arrangiamenti volutamente ostici la base di composizioni semplici e dalla grazia inaspettata. Siamo dalle parti dei migliori Califone, per intenderci, e tra spettri di ragtime e rovine di valzer, la ballata va ad occupare il posto d’onore che manterrà nel resto dell’accidentata produzione del progetto di mr. Spirito.

Certo, già il primo ascolto rivela un’appartenenza ostentata a un certo ambito marginale e sperimentale (o sperimentalista?), insieme col Captain Beefheart più zappiano e il Tom Waits “teatrale” (pare sia impossibile scrivere una recensione senza nominare il vecchio Tom, di questi tempi), cui va aggiunta una destabilizzante presenza di elettronica low-fi, eppure la decostruzione della forma canzone pare quasi un pudico omaggio, più che una scelta di campo. Accantonati in parte gli eccessi degli inizi, ora i brandelli di melodia si aggrappano alle sparute note di piano o a un coro femminile inatteso e i brani trovano una melodicità di innegabile presa.

Archi quasi celticheggianti e moog gracchianti, percussioni improvvisate e chitarre elettriche si fanno strada dopo la breve introduzione di corde suonate sulla paletta in Wizcaphonia e i brani si susseguono senza soluzione di continuità fino a MaMa, brano oscuro e polveroso che dà una direzione all’intero album. Piccole perle come una quasi parodistica Well o la bizzarra Mini Ghost Horse ridefiniscono il tutto: tra i sempre presenti pattern di banjo, ipnotici e ferrosi, e il bordone inquietante di una melodica, la voce di Spirito, straniante e diligentemente filtrata (sempre ad evocare un megafono o un grammofono), ci accompagna lungo una serie di quadretti di ordinaria e oscura naïvetè, appena disturbata da impennate psichedeliche e dissonanze noise, come in una sorta di torpore agitato ma non spiacevole, in cui le ombre dei sogni si affacciano da un uscio socchiuso… Ed ecco cavalli fantasma, segreti suggeriti (“You don’t know me that well”), donne piromani e cavalieri da rodeo persi lungo le scale a chiocciola… il mondo infantile è richiamato in ninnananne e timbriche da carillon, insieme ai suoni di quelli che potrebbero comodamente essere giocattoli; il resto è una personale rivisitazione del folk, in una declinazione musicale lontana dalla canzone d’autore vocalmente accorata, ma non troppo distante da una certa ricerca che ha dato nel passato recente i suoi frutti commerciali, tanto che ci si può lecitamente chiedere come avrebbe reagito a questo disco il nutrito pubblico delle CocoRosie e delle loro gigionesche frequentazioni… Ma gli oRSo, per fortuna o sfortuna, non sono né cool, né modaioli e questo Long Time By, fatto di ruggine e bolle di sapone, con le sue morbose morbidezze e le sue stimolanti asperità, resta un tesoro perduto, naturalmente scomparso dagli scaffali dei generalisti, distratti megastore musicali.

a cura di Luca Andriolo
(Voce dei Dead Cat in A Bag: nato come duo, ora vantano varie collaborazioni più o meno saltuarie. In termini puramente teorici e matematici si può facilmente predire che prima o poi tutto il mondo suonerà con loro. E poi dicono che la matematica è un’opinione.)

oRSo – Long Time By

Perishable Records, 2001

1.Wizcaphonia
2.Mavis
3.Conference room
4.Third
5.MaMa
6.Slight return
7.LF
8.Alex’s apartment
9.Logs #1
10.Well
11.Mechanical
12.Box wolf

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=baCKy4SZePQ[/youtube]

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