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Dj Shadow – The Less You Know, The Better

2011 - Island


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Tracklist

1. Back To Front (Circular Logic)
2. Border Crossing
3. Stay The Course
4. I've Been Trying
5. Sad And Lonely
6. Warning Call
7. Tedium
8. Enemy Lines
9. Untitled
10. Redeemed
11. Run For Your Life
12. Give Me Back The Nights
13. I'm Excited
14. I Gotta Rokk
15. Scale It Back
16. Circular Logic (Front To Back)
17. (Not So) Sad And Lonely

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Siete in una stanza in cui ci sono Shaquille O’Neal che indossa un Versace di quelli belli pacchiani, un rapper afroamericano semianalfabeta vestito Fubu dalla testa ai piedi, che si autocompiace di quante baldracche si è sfondato, un dj californiano, che scodella abbondanti dosi di basi old school fuse insieme al rock, funk, jazz e soul. Dovete scegliere con chi stare. Mandare il dj californiano a quel paese oppure stare con lui? La questione è tutta qui: hai tu voglia di ascoltare Dj Shadow, che è molto bravo nonostante quindici anni di attività e molti passi falsi? Io personalmente sì.

Dopo due EP, ecco il quarto album, che dovrebbe liberare il povero dj dal peso enorme della sua straordinaria opera prima, quel “Entroducing”, datato 1996, che lo aveva portato al successo mondiale, elevando l’arte del turntablism a livello internazionale. In effetti, dopo questo lavoro, il buon Shadow ha sempre dato l’impressione di rincorrere qualcosa che continuava a sfuggirgli. Alti e bassi, critiche, forse eccessive, che lo accusano di essere legato da troppo tempo al passato. “The Less You Know, The Better” mira a coniugare la sua innata classe nel campionare qualunque genere musicale, con il gusto “pop” della canzone fatta e finita. Il risultato è un disco dal forte taglio personale, capace di intrigare per la quantità e la qualità delle idee messe in campo, a cui però manca una certa organicità, che rischia di rendere faticoso l’ascolto. Diciassette brani, un viaggio musicale che inizia con i breaks strepitosi di “Back To Front” e prosegue con i riff heavy metal campionati  di “Border Crossing”. Non mancano le parti in downtempo, come in “I’ve Been Trying”, dove l’uomo ombra inserisce certi arpeggi di chitarre dal sapore floydiano oppure in “Sad and Lonely”, con le sue tristi sfumature post-gospel. Le trame strumentali sfiorano a più riprese territori diversi, grazie alla presenza di tracce che tendono alla dilatazione sonora, come nelle aperture riflessive di “Tedium”, “Enemy Lines” e “Redeemed”. La funkeggiante “Run For Your Life” pare essere uscita dalla colonna sonora di un film della Blaxpoitation, “Give Me Back The Nights” ci regala un filo di basso che accompagna un’intenso e cupo spoken word , diversi campionamenti di vocals che oscillano tra il sospirato e il cantato (“Scale It Back”) e dialoghi cinematici (“Circular Logic (Front To Back”) impreziosiscono ulteriormente il lavoro. Non mancano passagi discutibili, come “I Gotta Rokk” appiattita su inutili riffoni hard-rock oppure le stucchevoli reminiscenze eighties di “Warning Call”.

Non certo l’album dell’anno, questo “The Less You Know, The Better”. Potrà piacere o no, ma una cosa è certa: è un lavoro in cui traspare la bravura, l’umiltà e l’esperienza di chi sa bene come fare elettronica e continua a farlo senza clamori o rivoluzioni, ma semplicemente con il proprio stile ed una gran voglia di suonare.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=LG6AlhpN9AY[/youtube]

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