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Unòrsominòre – La Vita Agra

2011 - Lavorare Stanca
pop/songwriting

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Tracklist

1. La vita agra I
2. Storia dell'uomo che volò nello spazio dal suo appartamento
3. Testamento di Giovanni Passannante, anarchico italiano
4. Il mattino del 26 luglio
5. Perdenti più sani
6. Ci hanno preso tutto
7. La lingua del santo
8. Perfetto così
9. Celluloide
10. La vita agra II

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L’ascolto di La vita agra richiede un po’ di impegno e attenzione superiore alla media che verrà ripagato nei successivi ascolti. Lo stesso impegno che Unòrsominòre vorrebbe e pretenderebbe da chi gli sta accanto ogni giorno: da chi guarda il teleschermo della televisione con l’amo già attaccato alla bocca e da chi applaude ad un comizio politico credendo di avere le promesse già in tasca con il timbro “mantenute” fresco di inchiostro. Difficile fare finta di nulla di fronte a tutto questo. Meglio essere cinici e sputare fuori tutto, anche in modo duro e diretto.
Unòrsominòre è il progetto di Kappa (Emiliano Merlin), ex componente dei veronesi Lecrevisse gìà all’attivo con il debutto omonimo del 2009 e l’Ep “Tre canzoni per la repubblica italiana” uscito nel 2010 per festeggiare e denunciare i 150 anni dell’Unità d’Italia .
La Vita Agra (titolo preso in prestito dal romanzo del 1962, di Luciano Bianciardi)  si presenta con una veste grafica che ci riporta agli anni settanta, ai dischi di Ivan Della Mea, Stefano Rosso, Giovanna Marini, Giorgio Gaber e Paolo Pietrangeli, a quegli anni e ad certo cantautorato folk di denuncia, molto attento al sociale e al politico, sembra guardare. Duro quando deve esserlo e velato di sognante speranza, ben nascosta e quasi utopistica dietro agli attacchi senza censura dei testi. Ho letto alcuni paragoni (assurdi) con Le Luci della Centrale elettrica, ma fortunatamente, qui i testi non sono quei fastidiosi e alla lunga noiosi copia/incolla di Vasco Brondi. Dietro ad Unòrsominòre, ci sono una voce che sa cantare ed una carriera decennale, lontani dal fenomeno generazionale.
Apatia di questi anni vuoti e sfumati di grigio, persi a rincorrere falsi miti politici ma anche culturali. Denuncia di una omologazione di massa che conviene, tanto è facile raggiungerla e seguirla. (Poche) Idee che si moltiplicano come una banale condivisione da social network, dove non c’è posto per una propria identità che presume un impegno troppo alto e dispendioso.
Le canzoni di Unòrsominòre, prodotte con l’aiuto di Fabio De Min(Non voglio che Clara), giocano con la scarnificazione musicale (Kappa suona anche tutti gli strumenti) per far risaltare i testi, anche se non mancano rimandi al passato rock dell’artista veneto in Testamento di Giovanni Passannante, anarchico italiano, ispirata alla storia dell’anarchico che attentò alla vita del re Umberto I di Savoia nel 1878 e in Perfetto Così, cinico e quasi veritiero ritratto dell’italiano medio degli anni zero. Ritratto che fa un gran comodo a chi ci manovra in politica e al lavoro.
Una tensione compositiva palpabile lungo le dieci tracce che compongono il quasi concept: dai due estremi La vita agra I e II che aprono e chiudono il disco, passando da Storia dell’uomo che volò nello spazio dal suo appartamento, vero manifesto del disco e spaccato realista del nostro tempo.
C’è poco da ridere ascoltando il minimalismo sonoro della chitarra nel Il Mattino del 26 Luglio(…Bella nazione di rincoglioniti/quindici milioni di analfabeti e un altro quarto non capisce ciò che legge…), bastano le parole per creare un incendio da cui escono quelle verità che fanno male. Il lento incedere di Ci hanno preso tutto,come convivere con la povertà, fino ad abituarsici con rassegnazione, rammarico e poca voglia di reagire.
Tensione che viene stemperata da Perdenti più sani , musicata spassosamente e molto sixties, pur rimanendo sempre pungente ed in prima linea nei suoi attacchi con nomi e cognomi compresi( a voi scoprire contro chi).

Il miglior augurio per Unòrsominòre (e la nostra società) è quello di riprendere in mano il disco tra vent’anni e farci(finalmente) una risata sopra, pensando a quanti anni avevamo buttato via per inseguire sogni di plastica biodegradabile.
La vita Agra diverrà, allora, un ottimo libro di storia sociale, da sfogliare per ricordare come eravamo. Senza troppi rimpianti.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=B7eK5YaF5WU[/youtube]

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