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Boris – New Album

2011 - Sargent House/Avex
stoner/psych/rock

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Tracklist

1. Flare
2. Hope
3. Party Boy
4. Black Original
5. Pardon?
6. Spoon
7. Jackson Head
8. Les Paul Custom '86
9. Tu, La La
10. Looprider

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Tornano a farsi sentire i nipponici Boris, prolifici al punto di pubblicare materiale con cadenza quasi stagionale. In questo caso il trio propone un’uscita ancor più trasversale del solito, nella misura in cui il brillantemente intitolato “New Album” è, in soldoni, una collezione/riedizione di brani precedentemente editi per il solo mercato giapponese, riveduti e corretti nella forma, ma non nella sostanza.

Com’è noto i Boris, sin dal loro esordio, nel 1996, cambiano genere e stile praticamente su ogni disco, passando liberamente dal drone allo stoner, dal noise all’ambient, dal rock al pop, interpretando perfettamente quel gusto per il sincretismo, così tipicamente giapponese, che, se utilizzato con personalità e stile, diventa un’arma vincente, in grado di descrivere un percorso artistico coerente, nell’incoerenza e nell’eterogeneità.
Questo discorso è ancor più vero relativamente a “New Album”, in quanto le virate stilistiche si succedono di brano in brano, originando un impasto sonoro straniante, ma sempre incredibilmente concentrato e dritto al punto. Una proposta molto particolare, indirizzata più che altro ai conoscitori di lungo corso della band, in possesso del background necessario per interpretare a fondo le direttrici originarie di queste composizioni, provenienti da differenti uscite, su differenti formati.
La qualità delle singole tracce si mantiene sempre piuttosto elevata, anche se canzoni come l’opener “Flare”, “Black Original” e la conclusiva “Looprider”, interpretando fra l’altro varie anime della band, si stampano molto facilmente nella memoria dell’ascoltatore.

Con un 2011 così produttivo (“with Merzbow – Klatter”, “Heavy Rocks II”, “Attention Please”) i Boris hanno davvero monopolizzato l’attenzione mediatica di settore, ancora una volta affascinata dalle peripezie artistico/musicali di Takeshi, Atsuo e Wata, un vero e proprio trio delle meraviglie, tanto stakanovista quanto brillante.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=hVJ0YVkOAaA[/youtube]

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