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The Walrus – Hanno Ucciso Un Robot

2012 - Garrincha Dischi
pop/rock

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Tracklist

1. Macchina Volante
2. Così Diverso
3. Specchio
4. Sogno
5. Signorina Delirio
6. Ma Hollywood Non Imparerà Mai
7. Shirley Temple
8. Dai Con La Vita
9. Lento Erotico
10. Il Tipo Giusto
11. Non Puoi Fare Finta

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Srivere musica pop è una cosa delicata: è tutta una questione di dosi, di puntuali trovate per rendere indimenticabili melodie altrimenti banali, di scegliere le parole giuste al momento giusto dimostrando un senso della misura degno di un equilibrista che gioca e vince con testi, musica e arrangiamenti. Sulla base di questo vademecum ci vuole poi il colpo di genio, quel gradino gigantesco da scalare per scombussolare tutta la situazione musicale e renderla non solo degnamente ascoltabile ma irresistibilmente ripetibile, più e più volte.

The Walrus, ennesimo colpaccio della formidabile Garrincha Dischi, a quel gradino ci sono praticamente in cima. “Hanno Ucciso Un Robot”, secondo disco della band livornese, arriva a 4 anni dal precedente “Never Leave Behind Feeling Always Like a Child”, spazzando ogni traccia di lingua inglese e ogni fugace dubbio: il talento c’è, è tanto ed è usato con cognizione di causa e piena consapevolezza, regalando un saggio di intelligenza pop senza timori o complessi di inferiorità. Chitarre incisive e coinvolgenti, dialogo costante e vincente tra basso e batteria, tempismo perfetto ed efficace dei synth, alternanza e commistione di voci quasi perfetta: questi gli ingredienti dei Walrus, un po’ Baustelle ma senza la caratteristica spocchia (“Ma Hollywood Non Imparerà Mai”), un po’ evocatori dei fasti degli Scisma (“Signorina Delirio”), un po’ importatori di indie-pop à la Pavement (“Dai Con La Vita”). Difficile trovare dei punti di stallo nelle 11 tracce di “Hanno Ucciso Un Robot”, forse la sola “Il Tipo Giusto”, ballatona quasi brit-pop un po’ banale sia nel testo che nelle sonorità. Più facile indicare qualche esempio di lucida abilità compositiva, come “Specchio” e “Lento Erotico” con la voce suadente di Marta Bardi a spiccare su tutto e tutti, ma anche le movimentate ed energiche “Così Diverso” e “Non Puoi Fare Finta”.

Leggeri, convincenti e divertenti, i quattro livornesi sembrano saper maneggiare con la cura e la sicurezza dei veterani un ventaglio potenzialmente infinito di soluzioni stilistiche, sonorità e sfumature: forse è questo il segreto per scrivere ottima musica e i The Walrus, ne siamo certi, hanno il talento, l’intelligenza e la sensibilità necessari per comprenderlo alla perfezione e spalancare le porte della nuova canzone pop italiana.

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