In principio fu “Mestruazioni” (2009), promettente esordio indie-rock a nome Management Del Dolore Post-Operatorio. Ora è la volta di “Auff!!”, bizzarro titolo per questa band molto sui generis, affetta da varie nevrosi ossessivo-compulsive, e disordini post-traumatici, causati certamente dagli ultimi spasimi di questo nostro piccolo mondo malato.
“Auff!!” Non propone nessuna cura risolutiva, bensì un’analisi sarcastica, brillante e ricca di spunti, sulle miserie e le sbracature dell’italietta contemporanea. Necessaria e indispensabile, a questo scopo, l’abrasiva carezza ereditata dal punk, che, corredata al bisogno da crossover funky e disco wave, interpreta alla perfezione il suo ruolo di entità musical-profetica, e pure poetica, post-modernista.
Il quartetto di Lanciano, forte di un background artistico che suggerisce ampi orizzonti (da Faith No More a Marlene Kuntz, passando per Jane’s Addiction e Teatro Degli Orrori) resetta le nostre sinapsi e papille gustative, con un lotto di dieci brani, alquanto eterogenei e scombussolanti.
L’impasto sonoro del Management vede in prima linea la voce chiara di Luca Romagnoli, un Farrell nostrano, devoto tanto a Majakovskij quanto a Bukowski, che canta testi abbaglianti di ardite metafore e brillante ironia, e lo fa con il lucido intento di gettare una luce impietosa sull’imbarazzante volgarità (“Pornobisogno”, “Marilyn Monroe”), su pregiudiziali status quo (“Norman”, “Irreversibile”) e, in ultima analisi, sui facili slogan propagandistici a cui tutto sembra finire per essere ricondotto.
A livello strumentale, le musiche composte da Marco Di Nardo (chitarre, synth, cori) propongono strutture semplici e d’impatto, ben valorizzate dal lavoro al desk produttivo di Manuele Fusaroli. Da segnalare anche l’ospitata illustre di Emiliano Audisio (Linea 77) voce in “Amore Borghese” e di Alessandra Zizza (“Nei Palazzi”).
“Auff!!” È quindi un ascolto interessante e ricco di spunti di riflessione, per certi versi ancora limitato da una a volte eccessiva esuberanza interpretativa. Lo spazio per un ulteriore crescita e affinamento c’è, soprattutto per quanto riguarda la profondità e la varietà degli arrangiamenti, ma la sostanza del discorso artistico è ben più che discreta. Avanti tutti, col Management Del Dolore Post-Operatorio.
Auff!!
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