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Seed’N’Feed – Una Lunga Notte

2011 - Inconsapevole Records
rock/alternative

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Tracklist

1. Una Lunga Notte
2. Cambierò
3. Messico
4. Fiori Secchi
5. Sud
6. Montagne Fredde
7. 3AM
8. Fuori dalla mia vita
9. L’elegante arte di vivere
10. Insostenibile leggerezza
11. Sei Importante
12. Un fuoco che non muore mai
13. Oltre
14. Sandali in plastica

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Dopo quattro anni dall’uscita dell’ultimo lavoro, ecco arrivare alle nostre orecchie “Una Lunga Notte”, il nuovo album degli storici Seed’n’Feed in uscita per Inconsapevole record.
La prima cosa che si nota è che è un disco difficile da classificare, perché varia molto il sound tra pop, tratti di emo – quello serio, non quello modaiolo – e rock alternativo, il tutto condito dall’ottima voce malinconica di Lorenzo Dinelli che caratterizza tutti i quattordici brani di questo sesto disco in studio della band Toscana.

L’intento di questo cd si svela non appena si ha modo di ascoltare “Una Lunga Notte”, title track e primo brano del nuovo lavoro: rock come se piovesse, melodie ricercate e arrangiamenti interessanti. Stessi ingredienti che troviamo in “Cambierò”, secondo brano che il pubblico ha già potuto ascoltare grazie all’uscita del video, che ha riscosso un buon successo in giro per la rete, e che pare abbia messo d’accordo nuovi ascoltatori e fan incalliti della band. Dicevamo, gli ingredienti rimangono invariati ma forse qui sono amalgamati meglio, il giusto per tirar fuori un bel singolo molto radiofonico di qualità che rimane in testa. Con “Messico”, terza traccia, l’ambiente si fa un po’ sudamericano grazie all’arrangiamento della chitarra solista, su cui ritorna sempre la voce costante di Lorenzo a dare carattere al brano. In “Fiori Secchi” c’è un piccolo ritorno al punk rock vecchio stile, forse per la batteria o forse per il ritmo generale della canzone ma forse qui la voce è leggermente inadatta e poteva dare maggior risalto in certi punti, in un brano così poteva essere un po’ più aggressiva, così come in “Sud” che  però ha dalla sua un buon arrangiamento. “3 A.M.”, uno dei brani migliori, mischia diversi stili strizzando anche l’occhio al reggae, unendolo con un buon rock che risalta in un bel ritornello che sfocia nel finale con un giro impetuoso.
“Insostenibile Leggerezza” è un altro pezzo interessante, così come “Un Fuoco Che Non Muore Mai”, con il bell’intro di chitarra e le melodie che la rendono un po’ la ballad del disco. La chiusura è lasciata a “Sandali Di Plastica”, canzone dedicata alla propria città.

Se vogliamo trovare una pecca nel disco direi che manca un po’ di aggressività in certi punti e, anche quando non dovrebbe, lascia trasparire malinconia. Gli arrangiamenti sono ottimi, studiati bene, tipici del rock cantautoriale che in questo disco si trova a suo agio, ma spesso la voce non è efficace come dovrebbe soprattutto nelle battute finali, quando cala insieme ad alcuni testi che non risaltano come altri. Ciò non toglie che sia un disco di qualità, diverso dai precedenti lavori della band e con il pregio di non essere per forza classificabile in un genere ben preciso e che può piacere anche agli amanti dei suoni ricercati ed eleganti.

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