Sono di Livorno i Mandrake, troppo giovani e promettenti per non destare l’immediata curiosità in“Mamma” Forears, che nell’estate del 2011 ha deciso di curarne l’esordio.
La band guidata dalla voce d’angelo di Giorgio Mannucci, già finalista al Rock Contest 2010, propone un sound raffinato, in tinte pastello, che riesce a spaziare tra indie/pop e malinconie folk rock.
“Zarastro”, pur senza contenere “hit” dal fascinoso appeal, sa entrare con discrezione nei lobi dell’ascoltatore, grazie alla gentilezza delle liriche e ad una certa ricercatezza negli arrangiamenti (trombe, violini e flauti donano grazia al sound delle composizioni), facendo capolino in solidi territori indie/pop (“Uncertain Moment”), mischiando sapientemente dolcezza e malinconia (“I’m so confused part I” e “Nothing is predicable”) e concedendosi fugaci apparizioni in territori leggermente più acidi (“The evil meeting”).
Un debutto valido e godibile, al quale, se proprio vogliamo, possiamo imputare soltanto una certa monotematicità delle liriche.
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