I Die Antwoord sono un affronto: vestiti male e conciati ancora peggio si divertono a scherzare e a sfregiare un universo, quello gangsta, fondato su dogmi razziali e geografici che poco si addicono a tre sudafricani bianchi che nel 2008 a Città del Capo decidono di dar vita ad un progettino electro-hip-hop al solo esasperante scopo di stupire tutti, sempre e comunque.
In “Ten$ion”, secondo godibilissimo disco del combo post-equatoriale composto da Ninja, Yo-land Vi$$e e Dj Hi-Tek, l’obiettivo è raggiunto alla grande con un mix letale di techno-trance senza pudore, hip-hop da sfida all’ultima rima, finestrini abbassati, catenacci al collo e tatuaggi improbabili come se la dignità non contasse più niente. D’altronde sono tempi difficili e i Die Antwoord possono dire molto sulla valanga di estremismi che ci travolge senza tregua, in uno scosciare continuo di dilapidazioni trash e oltraggi alle buone maniere. Se il singolone che ha conquistato perfino David Letterman in persona, “I Fink U Freeky (I Think You’re Freaky)”, può sembrare un divertissement incredibilmente riuscito e travolgente, “Hey Sexy” e “U Make a Ninja Wanna Fuck” sono solo due dei molti esempi che spostano l’asticella molto in alto, in un pericoloso e irresistibile limbo tra il buono e il cattivo gusto, in cui tutto è concesso, perfino sciorinare scomode volgarità e citare più o meno subliminalmente (in)dimenticabili tamarrate come la becera collaborazione tra Tommy Lee e Fred Durst o le vigorose e vergognose cinghiate in faccia dei Safri Duo.
Volessimo trovare un perchè, lo si dovrebbe ricercare nei tumulti che hanno visto per anni l’odio e la discriminazione razziale sopraffare senza pietà ogni forma di cultura locale. Ma cercare un substrato socio-ideal-filosofico nella musica dei Die Antwoord suona a larghi tratti fuoriluogo, e la conclusione a cui si giunge con gaia felicità è che “Ten$ion” è più verosimilmente il lavoro folle e certosino di brutta gente che la strada la conosce così bene che quando alla fine del disco, più innamorato che sconvolto, ti trovi a sognare senza pudore gli occhi grandi e le dolci labbra di Yo-land Vi$$e che decantano in diabolico loop “I think you’re freeky and I like you a lot”, si capisce chiaramente che in questo mondo capovolto i Die Antwoord hanno vinto di brutto.
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