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Il Venerdì

Il Venerdì di ImpattoSonoro #76: Shoegaze e altri preliminari feticisti

Si incurva, e continuerà ad incurvarsi questa gobbissima rubrica dedicata fondamentalmente al nulla. Perché dopo una settimana e più di fatica, abbiamo bisogno di oziare, parlare di cose di cui parleremmo in un qualsiasi bar sport globale, o seduti su una panchina tra una trentina d’anni, ma più probabilmente anche prima. Oggi si parla di feticismo, shoegaze e fine del mondo.



“[L’erezione] era un fatto meccanico e a provocarlo bastava qualunque cosa. Pure, una volta, la statua della Madonna – l’unica donna, in effetti, che c’era in giro, anche se di gesso – con tutta la veste azzurra ma con quel piedino ignudo che sbucava a schiacciare la testa del serpente. Era un piedino provocante.”

(Antonio Pennacchi)

L’altro giorno in redazione Vincenzo è arrivato con un paio di scarpe nuove. Bellissime, lucenti, ci siamo tutti messi a guardarle assuefatti e ipnotizzati.
Forse poi non avevamo neanche così tanta voglia di guardarci in faccia, parlare di questo o quel disco, questa o quella band, questo o quel tributo. È un momento delicato del campionato e c’è un po’ di tensione in giro.
Poi è nata questa playlist di 20 pezzi shoegaze che ancora non capiamo come possa essere così bella ed emozionante.

Tracklist

1. My Bloody Valentine – Only Shallow
2. Slowdive – Machine Gun
3. The Jesus And Mary Chain – Just Like Honey
4. Cosmetic – Sursum Corda
5. Catherine Wheel – She’s My Friend
6. Curve – Horror Head
7. Death in Vegas – Girls
8. Les Discrets – L’échappée
9. Alcest – Printemps Emeraude
10. Cosmicdust – Snow Noise Assemblage
11. Asobi Seksu – Trails
12. Ringo Deathstarr – Imagine Hearts
13. Swirlies – Pancake
14. Flying Saucer Attack – Wish
15. Serena Maneesh – I Just Want To See Your Face
16. The Marigold – Tundra
17. Boris – Hope
18. A Place To Bury Strangers – Dead Beat
19. The Telescopes – And Let Me Drift Away
20. Cranes – Lilies

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