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Teatro Satanico – Fatwa

2012 - Old Europa Cafè
Post/punk/electro/noise

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Tracklist

1. Allah Kebab
2. Adrian Andrew Woodhouse
3. God Told You To Do It (Kill That Faggot For Jeezus KKKrist!)
4. Fatwa
5. Sex Magick Rockets Babalon (for J.Parsons)
6. Baby Babalon
7. La Visione E la Voce
8. Dio Dio Dio Di Odio
9. Anus Dei
10. Veni Satan Lucifer

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Per chi ancora non li conoscesse i Teatro Satanico suonano un inquietante quanto dissacrante mix di spirito anarco-punk ed elettronica industriale, volto a enfatizzare il lato più anticonformista e post-moderno dell’esoterismo.

Il senso di deviazione dall’ortodossia, che sia religiosa o musicale, è il quid del progetto sperimentale di Devis Granziera (aka DeviLs G.), che, direttamente da Bassano Del Grappa (Vicenza) muove alla conquista del mondo e delle menti, attraverso un velenoso impasto di synth e rumorismi di varia natura, che dal 1993 si evolvono e mutano, mantenendo il comune denominatore della libera ricerca espressiva.
Il patto proposto dal Teatro Satanico al suo pubblico consiste sostanzialmente nel chiedere una certa dose di impegno in fase di approccio, ricompensandolo però con robuste dosi di longevità d’ascolto e livelli di lettura.
Accompagnato graficamente dall’ottimo lavoro di Saturno Butto, “Fatwa” scorre salmodiando come un rituale sonoro che si distacca brillantemente da certo laptop-punk piuttosto dozzinale in circolazione ultimamente, mostrando gli attributi sin dall’opener “Allah Kebab”. Del resto, con un titolo del genere, la musica non poteva che essere valida e all’altezza della situazione, per essere presa sul serio.
Così è, risulta praticamente impossibile sottovalutare l’elettronica imbastardita proposta da DeviLs G, grazie ad un impatto frontale che ne mette in luce profondità e sfaccettature, in un gioco di rimandi che mischia continuamente le carte fra momenti più minimali e immediati e brani più strutturati e cesellati.
Tutti questi elementi strutturali sono resi molto bene da una scelta sonora meticolosa e rigorosa, volta a esaltare uno spazio di frequenze secco e scarnificato, ma per questo molto intenso e penetrante.
Le capacità e l’esperienza (trad. mestiere) che stanno dietro al progetto Teatro Satanico sono palesi e si fanno ben apprezzare, così come la mordace verve satirica e irriverente dell’apparato testuale (che mischia inglese, italiano e latino) e figurativo/simbolico.

Tra invocazioni varie al maligno, giochi di parole scatologici e derive mistico-liturgiche, “Fatwa” è dunque un’esperienza musicale consigliata agli amanti del pensiero apocrifo e non allineato, un’originale quanto vivace visione artistica, che si fa beffe dell’ordine costituito e di ogni possibile status quo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=N8Cx-WP6zY0[/youtube]

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