Omid Jazi – Lenea

Già membro di diversi gruppi (pare che a inizio carriera facesse parte di un duo con l’X-factoriano Nevruz) e componente aggiuntivo dei Verdena nel tour trionfale a supporto di Wow, Omid Jazi esordisce come one man band con Lenea, EP di 5 brani dove fa tutto da solo, voce chitarra ed un fottio di aggeggi e programmi vari (Korg Kaossilator Pro, Kaoss Pad 3, Cubase 5, Viola Bass, Gibson Melody Maker ecc…l’artista ci tiene a precisare che non sono state usate keyboards).

Bisogna riconoscere che la musica prodotta suona in maniera piuttosto particolare, cercando di non dare particolari punti di riferimento all’ascoltatore: quando pensi di averla inquadrata, ecco la sterzata improvvisa, il cambio di atmosfera, il registro più serioso dove prima c’era una vena sbarazzina. La chitarra di Omid è onnipresente e costantemente sopra agli altri suoni, che si fanno ora elettronici, ora sostenuti da pattern ritmici legati a doppio filo ad una meccanicità un po’ alla Devo. L’iniziale “Taglia le paranoie” si rifà così, sin dal titolo, a certe dinamiche adoperate anche dai Sick Tamburo, con quei raga bombastici-saltellanti da Alberto Camerini indie. La voce di Omid, al contempo bambinesca e dagli influssi burleschi, dona al tutto un taglio leggero e sbarazzino piuttosto convincente e rinfrescante. L’impressione, ascoltando la prima parte dell’ep, è quella di avere di fronte un Rino Gaetano tecnologico e più distorto. Come detto, le cose cambiano con “Pensiero Magico”: introspezione, la voce che si alza di tono, i ritmi che calano e le melodie che vanno verso il Battisti più melanconico. Si continua su tali registri con la successiva “Giulietta ha le chiavi”, ancora meccanicità ritmica, arpeggi di chitarra, voce che si eleva ricca di pathos.

Insomma, sicuramente un esordio che non difetta in personalità.

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