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Marlene Kuntz – Canzoni Per Un Figlio

2012 - Sony
songwriting/alternative/rock

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Tracklist

1. Canzone per un figlio
2. A fior di pelle
3. Trasudamerica
4. Canzone ecologica
5. Pensa
6. Stato d'animo
7. Serrande alzate
8. Io e me
9. Bellezza
10. Lieve
11. Canzone in prigione
12. Ti giro intorno
13. Un piacere speciale
14. Grazie

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“Canzoni per un figlio” è un disco atipico: non si tratta di una raccolta di inediti, al suo interno infatti ce ne sono esclusivamente due.
Allo stesso modo, però, non si può certo dire che sia un album di successi precedenti.
In linea di massima, “Canzoni per un figlio” è un concept album, che raccoglie canzoni di repertorio dei cuneesi rielaborate in modo estremamente diverso.

La tematica base (esplicitata dal libretto stesso dell’album),è la finalità di produrre una serie di canzoni da dedicare ad un proprio immaginario figlio, narrandogli con semplicità (pur non banalizzando) la vita e gli ostacoli che pone, in una riflessione che prosegue dall’inizio alla fine del disco.
Gli arrangiamenti si allontanano dal classico sound dei Marlene: ogni brano infatti è stato rivisitato in chiave semiacustica, con delicatezza e alcuni picchi orchestrali, nei quali prevalgono i fiati (riarrangati da Roy Paci) e non la classica impronta rock che sarebbe soliti aspettarsi.
“Canzone per un figlio” e il secondo inedito, “Pensa”, sono le uniche canzoni che conservano le sonorità del gruppo che li contraddistinguono fin dagli inizi. La canzone che da il titolo all’album, (appunto, “Canzone per un figlio”,è nata sotto l’influenza dalla lettura del libro “Un incantevole sogno di felicità” della scrittrice iraniana Lila Azam Zanganeh.
Il brano ha suscitato innumerevoli critiche a causa della sua presentazione sul palco dell’Ariston a Sanremo 2012 (spettacolo che quasi mai ha ospitato artisti della scena indie e che da questi ultimi stessi è stato disdegnato, in molti casi) ed è stata eliminata dalla competizione durante la seconda serata.
Merita di essere menzionata “Pensa”, secondo inedito, la quale è una lode chiara e poetica alla gentilezza d’animo che risiede in ognuno di noi, qualità “carismatica, allieta chi la riceve e chi la dà, stordisce il male e la sua banalità”, quasi drammatizzata dal connubio tra chitarra distorta e archi.
Tra i brani rielaborati, spicca “Trasudamerica”, che rispetto alla versione di “Catartica” perde le distorsioni originali e grezze per lasciare il posto a pochi accordi semplici, sufficienti per rendere l’atmosfera intimista e accentuare il ritmo serrato.

Professionale e prezioso, “Canzoni per un figlio”, nonostante si distacchi fortemente dal genere dei Marlene di “Catartica” e de “Il vile” , ha la sua forza proprio in questo: lo scollamento da suoni distorti a favore di un sound “light” acustico risalta le caratteristiche e lo spessore dei testi della band, riproponendo (talvolta in chiave migliore) brani precedentemente sottovalutati, arricchendoli di nuova forza.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=–LxmekC0Z8[/youtube]

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