Non stiamo parlando di un gruppo al suo primo lavoro: i Mariposa hanno alle spalle 12 anni di attività e ben 11 lavori.
Sono una band dalle mille sfaccettature ma dal sound chiaro e riconoscibile: si muovono tra la psichedelia colorata da romantiche venature poetiche al rock intarsiato da fioriture elettroniche ragguardevoli.
“Semmai Semiplaya” è il loro nuovo lavoro e li conferma eclettici: Enrico Gabrielli, Gianluca Giusti, Michele Orvieti, Valerio Canè, Rocco Marchi ed Enzo Cimino si reinventano rileggendo alcuni storici brani del loro repertorio con il carisma sensuale e deciso della nuova cantante Serena Alessandra Altavilla dei Baby Blue. L’ impressione che si ha ascoltandola è che abbia sempre fatto parte di questo gruppo.
“La Playa” riporta ad un set acustico o comunque a “strumenti” facilmente trasportabili come le batterie elettroniche casio e come l’iPhone che i Mariposa trasformano in veri e propri strumenti musicali.
La spiaggia ci aspetta quindi con il suo sole e il suo gusto fresco ed è questo che i Mariposa ci regalano in questo Ep di 7 brani, tra i quali “Frustalo” una divertente e spensierata versione di “Whip It” dei Devo in italiano.
In “Pterodactyls”, brano di apertura e versione inglese di Pterodattili, già presente nel precedente disco, emerge con chiarezza la rivisitazione del brano e il voler guardare le cose da un’altra prospettiva: la voce di Serena ci regala proprio un “new-look” innovativo e piacevole a questo brano.
“Tre mosse” risulta più fresca con gli innesti elettronici e i fiati sacrificati nel primo brano; anche “Pompelmo rosa” acquista un’altra luce, più impalpabile.
“Specchio” e “Chambre” sono i brani che convincono meno ma nascono dalla voglia di sperimentare raggiungendo un risultato ragguardevole.
A chiudere il cerchio “Pterodattili” che risente un po’ la perdita della parte finale dei fiati di Enrico Gabrielli.
Anche questa volta i Mariposa hanno fatto un buon lavoro: l’innesto della Altavilla ha prodotto una bella fioritura.
Attendiamo il raccolto.