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NICOLO’ CARNESI – A-sud-di-est, Bari, 27 maggio 2012

Domenica 27 maggio, ho costeggiato il lungomare di Bari, fino ad arrivare in questo meraviglioso posto dal colore d’oceano, chiamato A-SUD-DI-EST, dove pareti azzurre e panna riportavano ad atmosfere estive, sembrava quasi di essere in una piccola California.

Tutto ciò era cornice del concerto di Nicolò Carnesi, stella nascente del cantautorato italiano, che ha presentato il suo nuovo disco Gli eroi non escono il sabato; subito è stata chiara la simpatia e l’ironia tipicamente siciliana, terra da cui proviene e da cui la musica indipendente più difficilmente riesce ad espandersi.
Il concerto è stato aperto dal cantautore pugliese Inigo, dallo stile completamente diverso rispetto a Carnesi, con un taglio più pop, ma non per questo meno interessante.

Nicolò Carnesi ha iniziato il suo concerto accompagnato da i suoi tre fidi compagni Francesco Pintaudi, Agostino Burgio e Claudio Gambino: le sonorità che lo caratterizzano sono particolarissime, ammetto di essere stata notevolmente sorpresa dal tiro rock sposato col cantautorato in maniera completamente nuova e rinnovata.
I testi sono d’impatto e soprattutto reali, colpiscono nel profondo, sono sfoghi discreti di emozioni, parlano di occasioni, di viaggi e di incontri interessanti; le melodie li condiscono e sono anch’esse protagoniste di un menù ricco di nuovi spunti, di un bel lavoro.
Le chitarre suonate magistralmente, un bassista potente che fa da contorno con la sua voce e una batteria dai suoni decisi e forti, che sa destreggiarsi tra la dolcezza di alcuni brani e l’acidità di altri, tipo Mr Robinson.

Un concerto di un’ora e trenta minuti, volati e  trascorsi a perdersi tra i brani dell’artista e nella scelta accurata delle cover : Disperato erotico stomp di Lucio Dalla e Ask dei The Smiths.

Insomma, Nicolò ha sorpreso tutti con la sua bravura, con la sua voce che accarezzava l’infrangersi delle piccole onde del mare a pochi passi dal palco; è un cantautore nuovo, uguale solo a se stesso, che sono convinta ci regalerà ancora bellissimi dischi.

a cura di Greta Ruta

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